Bassetti: “No al Green Pass col tampone, non è sicuro. Vaccino unica soluzione contro il Covid”
Dalla redazione di Fanpage.it, oggi 21 ottobre, abbiamo affrontato con il prof. Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, i temi del vaccino, del Green Pass, e del nuovo boom di contagi nel Regno Unito. Questa la fotografia dell'esperto in merito alla situazione attuale dei contagi in Italia: "I casi sono limitati nonostante nelle ultime settimane sia aumentato il numero di tamponi effettuati. Le ospedalizzazioni sono calate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (quello della seconda ondata). Tutto questo perché abbiamo 46 milioni di italiani vaccinati. Se sommati a quelli che hanno fatto la vaccinazione ‘naturale' possiamo dire che siamo la situazione è molto buona. Sicuramente ci sarà un aumento dei casi nei mesi più freddi, ma la situazione ospedaliera che è quella più preoccupante è buona e ci rassicura. Posso dire che tra i Paesi europei l’Italia è uno di quelli messi meglio", ammette Bassetti.
A proposito della situazione dei vaccini in Italia
Bassetti evidenzia come ad un mese dall’apertura delle scuole e dalla ripresa lavorativa l'aumento dei casi previsti non si sia verificato e questo significa che "la copertura vaccinale in Italia è ottima. Io infatti vorrei che si parlasse più di quanto sono stati bravi gli italiani a vaccinarsi e molto meno dei cosiddetti ‘no vax'. Sicuramente possiamo dire che il vaccino non è uno strumento perfetto, ma è l’unico che abbiamo". Ormai – sottolinea abbiamo capito che "le restrizioni non sono la soluzione, e lo abbiamo visto l’anno scorso: nonostante il lockdown il virus ha continuato a circolare. Oggi basta pensare alla Russia che ha vaccinato il 30% della popolazione e ha mille morti al giorno, la Romania ha gli ospedali che esplodono per i tanti ricoveri, la Lettonia ha vaccinato poco e andrà in lockdown. Questo ci dimostra che dove non si è vaccinato si è nella stessa situazione dell’anno scorso" conclude il virologo.
Green pass, strutturato bene o si potrebbe fare qualcosa di meglio?
"Io da medico avrei preferito che il Green pass fosse rilasciato sulla base della vaccinazione o delle malattia pregressa. Ecco, il Green pass col tampone mi piace meno perché non è una sicurezza assoluta: se lei oggi fa un tampone e va a lavorare dopo due giorni, nel frattempo potrebbe essere diventata positiva al Covid perché stava incubando l'infezione" spiega Bassetti. Quindi "meglio un paese che stimola le persone a vaccinarsi. Non dimentichiamoci che il Green Pass è stato introdotto proprio per questo obiettivo". Sull'utilità dei tamponi, Bassetti ricorda che "vanno fatti a fresco, cioè ad esempio io la mattina sottopongo i miei lavoratori al tampone e così è sicuro. Diverso se lo fai 48 ore prima: ovviamente dopo due giorni è già meno efficace".
Perché il vaccino anti Covid fa paura?
In tal senso Bassetti chiarisce subito che "questo vaccino è più sicuro rispetto agli altri che abbiamo a disposizione, la sperimentazione è stata molto più rigorosa rispetto ad altri del passato basti pensare a quelli del morbillo e la rosolia, non c’è stato lo stesso tipo di percorso, eppure le persone lo fanno senza farsi domande".
Aumento contagi Regno Unito
L'aumento dei casi in Regno Unito ha spinto alcuni esperti a parlare di Variante Delta Plus per quanto attualmente non esistano ancora dati storico-scientifici a conferma. Bassetti, in tal senso, evidenzia come la nuova mutazione "non sia molto diversa rispetto dalla Delta: dal punto di vista clinico la situazione è identica e anche per quanto riguarda la risposta alla vaccinazione. Abbiamo visto come tutti i vaccini, in particolari quelli mRna funzionano e non sono bucati dalla Delta e così è anche per la Plus. Quello che sta succedendo in Regno Unito è un caso limitato, sono manifestazioni blande del Covid".