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Barrette ai cereali, i consigli di Altroconsumo per aiutare chi le acquista a scegliere le più sane

Lo snack comodo e pratico viene perlopiù mangiato fuori dai pasti ordinari, spiega l’associazione dei consumatori, che avverte: “Non sostituisce un pasto completo”
A cura di Giovanni Turi
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Dall'indagine di Altroconsumo, su oltre 100 barrette analizzate 18 sono senza additivi
Dall'indagine di Altroconsumo, su oltre 100 barrette analizzate 18 sono senza additivi

Come spuntino tra un pasto e l'altro, per sfamarsi a merenda o per emergenza. Almeno una volta nella vita tutti addentano una barretta. Veloce e comodo da portarsi dietro in borsa o nello zaino, è uno snack che si può accostare a tè, caffè oppure frutta già in mattinata. Ma non ci sono momenti della giornata predefiniti in cui va mangiato. O forse sì?

A tal proposito, Altroconsumo ha svolto un'indagine su un campione di 1.000 consumatori e la maggior parte preferisce mangiare le barrette fuori dai pasti ordinari. Ma "non possono sostituire un pasto completo", riporta l'associazione, visto l'apporto calorico medio che necessitano un pranzo o una cena, attorno alle 600-700 kilocalorie.

Peraltro, esistono barrette ai cereali e quelle fatte da semi. Con una scelta di ingredienti ampia – dal cioccolato alla frutta secca fino ai mix – e variegati valori nutrizionali. Tuttavia, restano aperte alcune domande intorno a queste merendine: quali sono i benefici? Meglio comprarle al supermercato o farle in casa? Si possono dare anche ai bambini?

Cosa c'è dentro le barrette ai cereali

Prima della scelta e dell'acquisto, in tanti si soffermano a leggere le caratteristiche e i valori nutrizionali sulle etichette delle barrette ai cereali. Come spiega Altroconsumo, che ne ha analizzate oltre un centinaio, al loro interno non mancano zuccheri e grassi, vista la presenza di frutta essiccata o disidratata, ingenti dei primi, e quella secca, fonte di grassi.

Nell'elenco degli zuccheri si rintracciano sciroppo di glucosio o di riso, ma anche il miele e il destrosio. Nelle barrette cosiddette "light", dicitura spesso accompagnata da "senza zuccheri aggiunti", invece, viene usato un edulcorante, perlopiù il maltitolo (sostituto dello zucchero) che ha un potere dolcificante simile al saccarosio ma con un inferiore tasso di calorie.

Capitolo grassi aggiunti, dove è frequente l'utilizzo di olio di semi di girasole. Alcuni prodotti sfoggiano il bollo "senza olio di palma" e, al contempo, mantengono il grasso di cocco, ricco di acidi grassi saturi, i quali sono "più dannosi per la nostra salute", puntualizza Altroconsumo.

Molti consumatori interpellati sostengono che le barrette ai cereali sono ricche di fibre. Vero per quelle a base di semi o di cereali integrali, meno per i tronchetti in cui vengono indicate come oligofruttosio, fibra di cicoria o fibra vegetale. Inoltre, i quantitativi cambiano di barretta in barretta. E, specifica l'associazione, "quando consideriamo la quantità per singolo pezzo, i grammi di fibra si riducono e molte barrette ne hanno meno di una mela (che ne ha circa 2,5 grammi). Più della metà delle barrette ha meno di 2 grammi di fibra per singolo pezzo".

Inoltre, sono 18 le barrette ai cereali senza additivi tra le oltre 100 analizzate. In gran parte del campione, ce ne sono due o tre. Zero conservanti, qualche colorante come caroteni o caramello semplice. Molto usati gli antiossidanti per preservare frutta e frutta secca, gli umidificanti tipo sorbitolo e glicerolo per dare una consistenza morbida e gli emulsionanti.

Le barrette sono sane?

Che le barrette ai cereali siano un alimento pratico non ci sono dubbi. D'altra parte, però, ne emergono altri sul fatto che siano parte di una dieta sana. Stando alle linee guida per una sana alimentazione stilate dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, uno spuntino per una persona adulta coincide con il 5% del fabbisogno calorico giornaliero.

Tradotto in kilocalorie: 100 sulle 2.000 necessarie per esigenze quotidiane e attività fisica nell'arco delle 24 ore. Il consiglio di Altroconsumo è scegliere le barrette "con consapevolezza, sapendo che se c'è la frutta, saranno un po' più ricche di zuccheri; se, invece, c'è la frutta secca aumenta il tenore di grassi". Che poi sottolinea che "le barrette ai cereali non possono sostituire un pasto completo". Quest'ultimo, infatti, necessita di un apporto calorico tra le 600 e 700 chilocalorie, equilibrando carboidrati, proteine e grassi. Le barrette ai cereali (non quelle per il controllo del peso) integrano 100-150 chilocalorie a pezzo.

Le barrette vanno bene per i bambini?

Spesso i consumatori con figli comprano le barrette per tutta la famiglia. E i più piccoli preferiscono quelle al cioccolato, proposte come merenda. Spuntino che "deve corrispondere al 5-8% del fabbisogno calorico giornaliero", che orientativamente va dalle 100 alle 160 chilocalorie, dice Altroconsumo. A rispondere a questa richiesta sono perlopiù le barrette ai cereali e frutta secca.

Altra dritta: "Lo spuntino dovrebbe essere l’occasione per aumentare l’apporto di alcuni alimenti e/o alcuni nutrienti nella dieta, quindi via libera soprattutto a frutta (vitamine, minerali e fibra) e frutta secca (per l’energia, gli acidi grassi essenziali e la fibra). In quest’ottica, le barrette rientrano tra i classici snack, da non demonizzare, ma da mangiare senza esagerare, da alternare ad altri alimenti più ricchi in vitamine, minerali, fibre e da scegliere".

Meglio le barrette del supermercato o quelle fatte in casa?

Le barrette vendute al supermercato sono pronte, comode da portare in giro e ce ne sono a bizzeffe. Eppure, a volte abbondano di ingredienti ultra processati, additivi e zuccheri aggiunti. Un modo per godersi lo snack è prepararle in casa. Con tante le combinazioni diverse: dall'avena ai mix di cereali, e poi frutta secca a piacere. Come collante si può usare il miele o la cioccolata.

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