Barletta, sesso a pagamento nel centro massaggi, gratis per chi faceva “raccolta punti”: 2 arresti
Sesso a pagamento nel centro massaggio con tanto tariffario definito in base al "grado di intimità" col cliente, gratis per chi faceva la "raccolta punti". È quanto hanno scoperto la Guardia di Finanza di Barletta che ha arrestato due persone con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Si tratta di un uomo di 44 anni di Barletta, e di una donna di 32 anni di Andria. Il primo è finito in carcere e nei suoi confronti è stato applicato il sequestro preventivo di circa 500mila euro. Domiciliari per la 32enne, che ricopriva il ruolo di segretaria del centro e che – secondo l'accusa – aveva compiti di gestione del denaro e organizzazione dell’agenda degli appuntamenti.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Trani e inserite nelle attività di contrasto al lavoro irregolare, sarebbe partite da una attività investigativa economico-finanziaria in ottica di contrasto al lavoro nero e irregolare, poi sfociata nella comunicazione di notizia di reato all'Autorità Giudiziaria Tranese
È stato accertato che le ragazze, impiegate totalmente in nero, avrebbero garantito prestazioni sessuali in favore dei clienti in cambio di soldi (da un minimo di 100 ad un massimo di 300 euro); i "trattamenti" sarebbero consistiti in vari tipi di massaggi erotici. In alcuni casi, i clienti avrebbero ricevuto prestazioni totalmente gratuite, sulla base di un meccanismo di fidelizzazione, legato alla raccolta di punti.
Un giro di affari accertato nei primi sei mesi del 2024 di 312mila euro mentre lo scorso anno è stato di 624mila euro "il 50% dei quali dato alle operatrici" si legge nell'ordinanza la giudice per le indagini preliminari, Anna Lucia Altamura.
Al titolare del centro le Fiamme Gialle hanno sequestrato inoltre la somma di 16mila euro in contanti suddivisa in banconote di vario taglio. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro i conti correnti, due auto riconducibili all'uomo e lo stesso centro massaggi, ora affidato dall'Autorità Giudiziaria a un amministratore giudiziario.