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Bari, trovata con una busta in testa: qualcuno ha aperto i cassetti e poi rimesso a posto

È ancora mistero sulla morte a Bari di Rosa Maria Radicci, la 71enne trovata senza vita in casa con una busta di plastica in testa. I cassetti di alcuni mobili in casa sono stati aperti ed esaminati da qualcuno che ha poi rimesso tutto in ordine.
A cura di S. P.
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Forse ha aperto la porta di casa a qualcuno che conosceva la signora Rosa Maria Radicci, trovata morta domenica nella sua casa di Palese, Bari, con una busta sulla testa e le mani sporche di sangue. Forse chi è entrato in casa sua cercava qualcosa, tanto da rovistare in alcuni cassetti. Poi ci sarebbe stata una lite e quindi il delitto: è questa una delle ipotesi investigative – che vanno dal suicidio all'omicidio volontario – seguite dalla squadra mobile della questura di Bari nelle indagini sulla morte della 71enne. Le indagini della polizia finora hanno appunto accertato che i cassetti di alcuni mobili dell'abitazione sono stati aperti ed esaminati da qualcuno che poi ha rimesso tutto in ordine. Per questo sarebbe stata esclusa l'azione di un rapinatore, anche perché nella villetta della donna non c'era nulla di prezioso da rubare e comunque sembra non manchi nulla. Inoltre gli agenti non hanno trovato evidenti segni di effrazione.

Nessuno dei vicini si è accorto di nulla – La vittima, vedova e madre di due figli, è stata trovata con una busta di plastica in testa, stretta intorno al collo con del nastro adesivo. Viveva da sola nella sua abitazione vicino al mare a Palese e quando sono arrivati gli investigatori la donna, che indossava pantofole e abiti da casa, era riversa sul pavimento del salotto. A dare l’allarme era stata la figlia, che aveva parlato con la mamma nella tarda mattinata di domenica e poi non era più riuscita a mettersi in contatto con lei. Tra i vicini di casa, nessuno si sarebbe accorto di nulla. “Ora abbiamo molta paura. Noi non abbiamo sentito nulla, nessuna richiesta di aiuto, assolutamente nulla”, ha detto qualcuno di loro. Ulteriori risposte sul decesso della signora potrebbero arrivare dall'autopsia. Gli accertamenti dovranno anche verificare la presenza sul cadavere di eventuali tracce biologiche, sangue o tessuto sotto le unghie della vittima, riconducibili a una seconda persona, il possibile aggressore.

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