Bari, salva grazie al polmone artificiale: “Era gravissima. Così è guarita dal contagio”
Una paziente affetta da Covid19 al Policlinico di Bari si salvata grazie a un polmone artificiale. La 47enne ha trascorso 5 giorni con l'Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation – Ossigenazione extracorporea a membrana), per l'ossigenazione del sangue e la graduale ripresa della funzione polmonare. Il sistema Ecmo è composto da una pompa, un ossigenatore e un riscaldatore di sangue, la tecnica di circolazione extracorporea viene effettuata mediante l'incanulazione di vene centrali, con lo scopo di sostenere la funzione polmonare mediante ventilazione ed ossigenazione del sangue.
La donna ora è stata trasferita nel reparto di degenza di terapia semi-intensiva. Non è in pericolo di vita e si riprenderà. “Grazia a un'equipe altamente specializzata e a tecnologie sofisticate siamo in grado di offrire le migliori cure ai pazienti Covid: non solo le terapie convenzionali, ma anche i trattamenti salvavita di avanguardia – dichiara il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – l'Ecmo è un'eccellenza della nostra sanità, di cui siamo orgogliosi, che ci consente di offrire risposte ai casi più gravi e di salvare vite”.
A dirigere il reparto, in cui è stato eseguito l'intervento Ecmo, è il professor Salvatore Grasso: “La paziente aveva manifestato una gravissima ipossiemia refrattaria e siamo intervenuti con Ecmo, un sistema che nelle Terapie intensive rappresenta l’ultima chance – spiega – Al Policlinico di Bari, grazie all’organizzazione che avevamo disposto per tempo, siamo ancora in grado di assicurare l'alta intensità di cura facendo anche i tentativi più estremi per salvare la vita dei nostri pazienti affetti da Covid19”.