Bari, russi e ucraini pregano insieme per la pace: “Non posso tornare a casa e seppellire mia madre”
In Italia, gli ucraini, sono più di duecentomila. Sono donne, soprattutto, che nel corso della giornata di ieri hanno organizzato manifestazioni di protesta in molte città italiane. Molte altre, invece, si sono strette nella preghiera. Siamo stati a Bari, alla Cattedrale di San Nicola, dove ucraini, russi e georgiani pregano insieme per la pace. “Ai grandi della terra: fateci vivere tranquilli”, ci ha detto Svetlana, una donna di 56 anni che abbiamo incontrato alla fine del rito.
“Non posso tornare in Ucraina a seppellire mia madre”
“Non possiamo inviare soldi, i bancomat sono chiusi”, ci ha raccontato. “Io oggi ho il funerale di mia madre, che è morta ieri. Non sono riuscita a partire perché è tutto bloccato”. “Mio fratello era a Praga. Doveva partire per i funerali, ma non ce l’ha fatta perché i voli sono stati tutti cancellati” ha continuato. “Stanno mettendo sotto terra mia madre, senza figli. Perché io non posso darle un ultimo saluto?”.
Kiev colpita all’alba dai missili
Intanto l’invasione armata avanza. All’alba di oggi i missili russi hanno colpito Kiev. Non esistono stime attendibili, ma fonti ucraine parlano di più di 800 soldati russi morti. 137, invece, sono i civili ucraini uccisi finora. La gente, la notte scorsa, ha affollato le metropolitane per cercare riparo. Le sirene di allarme risuonano nel silenzio agghiacciante dei quartieri. Mentre Kiev si prepara per un possibile arrivo delle truppe russe il governo ucraino incoraggia la popolazione a resistere realizzando anche bottiglie incendiare per respingere gli occupanti: "Cittadini, neutralizzate gli invasori con bottiglie Molotov".