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Bari, rubavano farmaci per malati di tumore: venivano utilizzati per attività ‘in nero’

Farmaci e dispositivi medico-chirurgici destinati ai pazienti oncologici dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Bari venivano rubati ed utilizzati per prestazioni non dichiarate. Dopo una complessa attività d’indagine iniziata nel 2020, la polizia di Stato ha eseguito sei misure cautelari nei confronti di dipendenti ed ex dipendenti.
A cura di Eleonora Panseri
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L'Ospedale Giovanni Paolo II di Bari
L'Ospedale Giovanni Paolo II di Bari

Rubavano farmaci e dispositivi medico-chirurgici destinati ai pazienti oncologici dell'Ospedale Giovanni Paolo II di Bari per fare soldi "in nero". Per questo la polizia di Stato, dopo una complessa attività d'indagine, nella giornata di ieri, venerdì 29 settembre, ha eseguito sei misure cautelari nei confronti di dipendenti ed ex dipendenti della struttura, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari su richiesta della Procura locale.

Come si legge su La Gazzetta del Mezzogiorno, i provvedimenti disposti dal gip sono un'interdizione dai pubblici uffici, un obbligo di presentazione e quattro divieti di dimore nel comune di Bari e segnano la fine di un'operazione iniziata nel 2020, dopo una denuncia da parte di una dipendente del nosocomio barese. Da qui sarebbero partite le attività investigative, tra cui diverse perquisizioni eseguite nel mese di giugno 2021 e culminate con il sequestro di ingenti quantità di farmaci e dispositivi medico-chirurgici.

Gli agenti della polizia di Stato hanno portato alla luce, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali audio/video all’interno dei locali del reparto di Oncologia Medica dell’Ospedale di Bari, un singolare “magazzino di rifornimento gratuito” a disposizione del personale, in servizio e non. Medicinali, siringhe, flebo, cateteri, garze rubati servivano ad alimentare l’attività domiciliare “in nero” svolta quotidianamente dai destinatari delle misure.

Tutto questo sembra andasse avanti da tempo, con alcuni casi risalenti anche al 2014. Parte del materiale sequestrato trafugato dai locali del nosocomio e accumulato in depositi “casalinghi” è stato donato ad associazioni di volontariato – Soc. Coop. Aliante, Ente Assistenziale SER Bari, Emporio della Salute – che operano sul territorio barese, in favore di persone in difficoltà economiche.

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