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Bari, operai in bagno solo durante gli orari prestabiliti dall’azienda: è bufera

Alla Oerlikon Graziano di Bari gli operai sono sul piede di guerra, dopo che l’azienda ha comunicato che dal prossimo 14 novembre i dipendenti non avranno più la possibilità di andare in bagno quando necessario, ma solo durante le pause prestabilite dalla dirigenza.
A cura di Charlotte Matteini
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Oerlikon Graziano di Bari

Alla Oerlikon Graziano di Bari gli operai non potranno più andare in bagno quando desiderano, ma sarà l'azienda a decidere quando potranno andare. La decisione, racconta Repubblica.it, è stata comunicata ai dipendenti dell'azienda pugliese con un comunicato: "Le pause fisiologiche individuali effettuate dai lavoratori addetti direttamente o indirettamente alla produzione diventano collettive. I lavoratori potranno accedere alle aree ristoro e ai punti fumo messi a disposizione dall'azienda durante le due pause, che ricordiamo essere di nove minuti cadauna. La fruizione delle due pause sarà dettagliata in una successiva comunicazione a cura della Direzione dello stabilimento". In pratica, il nuovo corso della Oerlikon Graziano di Bari prevede sarà l'azienda a decidere quando i dipendenti potranno andare in bagno o spezzare il turno imponendo pause da 9 minuti a orari ben precisi, a partire dal prossimo 14 novembre. "Il riordino con l'applicazione di criteri comuni e omogenei per tutti i lavoratori risponde alla duplice esigenza di sicurezza nelle regole di fruizione e di salute dei lavoratori", spiega l'azienda nel comunicato, diramato pochi giorni fa. "I lavoratori, restando presso la postazione durante tutto il turno e allontanandosi solo in occasione del turno di refezione e delle due pause collettive, mantengono maggior concentrazione, riducendo, di fatto, i rischi da distrazione, mentre la cadenzata periodicità delle pause fisiologiche obbligatorie riduce il rischio di patologie da movimenti e sforzi ripetuti", sostiene la Oerlikon. Nonostante il cambiamento spiegato nella tanto dibattuta comunicazione azienda, la proprietà sostiene che verrà comunque "garantita a tutti i lavoratori, ogni qualvolta sia necessaria, e previa autorizzazione del proprio responsabile, la possibilità di interrompere l'attività lavorativa per esigenze fisiologiche improcrastinabili. Il rigoroso rispetto dei propri turni di pausa sarà fondamentale per permettere a tutti di poterne usufruire al meglio".

"La situazione è già critica ma con queste decisioni vogliono solo inasprire lo scontro. Stanno cercando di creare le condizioni ideali per arrivare a chiudere lo stabilimento e questo è solo l'ultimo atto, dopo le lettere di contestazione e addirittura un licenziamento per giusta causa", ha sostenuto Massimo Paparella, dipendente della Oerlikon e componente del direttivo provinciale Fiom Cgil. "Il tema delle pause è tanto importante quanto delicato. Non ho pienamente contezza della situazione prospettata, ma ovviamente faremo di tutto per stare al fianco dei lavoratori della Oerlikon e procederemo alle nostre verifiche affinché vengano tutelati i diritti dei dipendenti che quotidianamente varcano i cancelli dell'azienda", ha dichiarato Gigia Bucci, segretaria generale Cgil Bari.

"Avrà contraccolpi soprattutto da un punto di vista psicologico prima ancora che pratico, anche se questo tipo di accordo è già presente in altre aziende del territorio, tra cui, a esempio, la Magneti Marelli. Noi siamo particolarmente attenti e contempliamo i diritti, ma non dimentichiamo i doveri. Dobbiamo fare le battaglie giuste ed evitare di gridare sempre alla lesa maestà, perché si rischia di fare al lupo al lupo. Detto questo, però sarà nostro impegno assicurarci che il provvedimento sulle pause vada a concretizzarsi nel migliore dei modi", è la posizione di  Franco Busto, segretario generale della Uilm Uil Puglia.

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