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Bari, la bomba trovata in aeroporto poteva esplodere e uccidere

E’ quanto stabilito dell’analisi tecnica sull’ordigno, composto da polvere da sparo e chiodi, ritrovato in un bidone dei rifiuti dell’aeroporto di Bari. Si vaglia la pista anarchica.
A cura di B. C.
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"Un grosso petardo", così come è stato definito in origine, in grado di esplodere quello rinvenuto la sera del 24 gennaio scorso da un addetto alle pulizie in un cestino dell'immondizia all'interno dell'aeroporto di Bari-Palese. Quella bomba fatta con polvere da sparo e chiodi, stando alle perizie tecniche effettuate subito dopo il ritrovamento, era dunque davvero pericolosa e, in caso di presenza di passeggeri, poteva essere letale. Secondo le fonti investigative, l'ordigno era dotato di miccia ma non aveva il detonatore, quindi l'esplosione poteva essere provocato solo se qualcuno avesse acceso la miccia prima di abbandonarlo. Digos e polizia di frontiera, che si sono occupate delle indagini, hanno esaminato i filmati delle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto e si sono concentrati su un gruppo di persone considerate vicine agli ambienti anarchici. Nell'indagine non vi sarebbero al momento persone iscritte nel registro degli indagati ma alcuni "sospettati" dell'area anarchica barese che potrebbero essere in contatto con altri gruppi di matrice sovversiva del resto d'Italia, ma su questo per ora gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo.

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