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Bari, il preside vede delle crepe nel muro e sgombera gli alunni: poi crolla il soffitto

L’incidente è avvenuto quando nell’edificio non c’erano più né alunni né insegnanti. Il preside dell’istituto – Angelo Panebianco – aveva fatto scattare l’allarme, sgomberato i ragazzi e interdetto l’area in cui si è verificato il crollo.
A cura di Davide Falcioni
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Tragedia sfiorata nella scuola primaria Marco Polo di Bari, dove ieri pomeriggio è improvvisamente crollata una porzione di soffitto del primo piano senza provocare fortunatamente vittime né feriti. L'incidente è avvenuto quando nell'edificio non c'erano più né alunni né insegnanti. Sarebbe però potuta andare molto peggio, invece il crollo non ha coinvolto nessuno perché, alla vista di alcune crepe sospette sul soffitto, il preside dell'istituto – Angelo Panebianco – aveva fatto scattare l’allarme, sgomberato i ragazzi e interdetto l’area, incluse alcune classi che avrebbero potuto essere coinvolte. Sospettando che potessero esserci dei rischi, il dirigente scolastico aveva immediatamente avvertito gli uffici tecnici del Comune e i vigili del fuoco inibendo l'accesso alla zona. Sono in corso tutti gli interventi di messa in sicurezza e i lavori di ripristino per renderla agibile entro le elezioni dell’8 e 9 giugno.

La Uil: "Meno della metà delle scuole pugliesi ha il certificato di agibilità"

Sulla vicenda è intervenuto Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia: "Per fortuna si è solo sfiorata una tragedia. Avvenimenti di questo tipo, in Puglia, sono troppo frequenti e più che prevedibili a causa dello stato delle strutture scolastiche presenti sul nostro territorio". Il sindacalista è poi entrato nello specifico e ha spiegato meglio la situazione in cui versa l’edilizia scolastica pugliese: "Dai dati in nostro possesso appare che meno della metà delle nostre scuole, 953 su 2458, ha il certificato di agibilità e solo il 14%, contro il 24% a livello nazionale, è in possesso del certificato per la prevenzione degli incendi. Eppure sulla scuola si continua a fare economia. Numerosi edifici scolastici sono stati costruiti nel 1800 e tanti altri sono stati trasformati in scuole, non sono nati per quel tipo di utilizzo".

"C’è stata la possibilità epocale del Pnrr – ha concluso Verga – che però sulla fattispecie è stato utilizzato in maniera molto limitata, risolvendo solo in piccolissima percentuale il problema. Ci auguriamo che questo ennesimo caso faccia svegliare la politica pugliese e nazionale: quella dell’edilizia scolastica è una priorità assoluta sulla quale bisogna intervenire tempestivamente, prima che si consumi davvero una tragedia. Sarebbe imperdonabile".

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