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Bari, capotreno difende una donna dalle botte del compagno: “Non potevo non intervenire”

Alcuni giorni fa un capotreno di 36 anni, Vito Carrassi, è intervenuto per aiutare una sconosciuta che in pieno giorno a Bari veniva colpita con calci e pugni da un uomo. “Non ci ho pensato su due volte. Ho chiamato il 112 e ho provato a calmarlo”, ha raccontato in un’intervista. Il 36enne ha ricevuto anche i complimenti della premier Giorgia Meloni che su X ha scritto: “Grazie per non esserti voltato dall’altra parte”.
A cura di Eleonora Panseri
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A destra, il capotreno 36 Vito Carrassi.
A destra, il capotreno 36 Vito Carrassi.

Vito Carrassi è un capotreno di 36 anni delle Ferrovie Sud Est e giovedì scorso ha difeso una donna aggredita da un uomo nella stazione del quartiere Japigia di Bari. Il suo gesto ha raccolto il plauso di molti e anche della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ieri, lunedì 30 ottobre, ha scritto su X: "A Vito, la nostra profonda gratitudine per il coraggio e per non essersi voltato dall’altra parte".

L'uomo è rimasto molto stupito, secondo lui il suo era l'unico modo possibile di comportarsi di fronte a una situazione del genere. "Ho avuto più paura per lei che per la mia incolumità. La vedevo disperata, che incassava pugni e schiaffi, come potevo restare inerme davanti a quanto stava accadendo? Mi spiace solo che quanto ho fatto sia visto come straordinario, dovrebbe essere normale invece intervenire", ha detto Vito in un'intervista all'Ansa.

L'aggressione, ha raccontato, è avvenuta in pieno giorno e davanti ad altre persone, che non hanno fatto nulla per fermare la violenza dell'uomo. "Dovevo recuperare dalla mia auto alcuni documenti e uscendo dalla stazione avevo notato i due discutere in modo acceso", ha spiegato Vito che alle 16.30 di giovedì stava per terminare il turno. Il 36enne era diventato capotreno solo due settimane prima, la divisa da capotreno ha sostituito quella da chef. "Quando sono andato verso i binari ho visto che lui, un uomo di non più di 30 anni, stava schiaffeggiando la donna che piangeva e chiedeva aiuto".

Vito ha quindi deciso di intervenire. "Non ci ho pensato su due volte. Ho chiamato il 112 e mentre parlavo con le forze dell'ordine mi sono avvicinato, con lui che le stava dando dei pugni con una violenza e una forza paurosi. Ho provato a calmare l'uomo, a dirgli di fermarsi ma lui mi ha sferrato un gancio all'altezza della tempia che mi ha fatto saltare dalla mano il cellulare. È stato allora che mi ha colpito in testa".

L'aggressore è stato fermato dall'arrivo degli agenti delle forze dell'ordine, mentre la donna "si è allontanata", ha aggiunto il capotreno che ha sporto denuncia e si è fatto medicare al pronto soccorso dell'ospedale. "Ho avuto una prognosi di 12 giorni ma mi sembravano troppi e allora ne ho scontati tre per trauma cranico. Voglio subito tornare a lavoro", continua Carrassi sottolineando la "vicinanza di colleghi e dell'azienda, che mi ha garantito anche supporto legale".

"So di aver fatto la cosa giusta. E vorrei che anche gli altri facessero come ho fatto io, che intervenissero quando una donna o in generale una persona, subisce violenza. Sono episodi inconcepibili è vanno contrastati sempre", conclude.

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