Bari, bambino arriva in Ferrari alla sua prima comunione e il prete si infuria

Un bambino di appena nove anni di Bari si è presentato alla chiesa dove avrebbe dovuto celebrare la sua prima comunione a bordo di una fiammante Ferrari rossa decappottabile: il piccolo, figlio di un boss in carcere a cui era stata negata l'autorizzazione a partecipare alla festa, si è fatto lasciare ai piedi del sagrato della chiesa del Redentore – nel popoloso quartiere Libertà – e si è così incamminato verso i suoi parenti, tra lo stupore generale degli altri fedeli presenti e soprattutto la rabbia del sacerdote, don Antonio D'Angelo, che dopo una vita spesa a predicare umiltà e modestia si è visto arrivare un bambino su un bolide del Cavallino Rampante: "Mai viste cose simili che detesto e non approvo affatto. Non hanno nulla a che vedere con i sacramenti".
Certo, il sacerdote non è uno sprovveduto e da anni ha a che fare con situazioni al limite che minano la sua pazienza. Sempre domenica oltre al bambino arrivato in Ferrari, con l'auto parcheggiata in bella mostra a una manciata di metri dall'ingresso della chiesa, a far infuriare don Antonio è stato anche uno spettacolo di fuochi d'artificio organizzato da un'altra famiglia, anche questa legata a doppio filo alla criminalità locale e anche questa intenzionata a festeggiare con sfarzo la prima comunione del figlio, in una sorta di "sfida trash" tra clan. Il prete ha ripetutamente invitato i fedeli e le famiglie "a non trasformare i sacramenti in fuochi d’artificio e spettacolo", ma il suo appello si è rivelato inutile. "Mai avrei pensato a quello che sarebbe successo di lì a poco. Ho ironizzato perché qualche giorno prima c’era già stato un episodio analogo per la prima confessione di un bambino". Anche in quel caso l'"evento" era stato festeggiato in modo decisamente esagerato.