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Bambino trovato impiccato a Bari: l’autopsia conferma la morte per soffocamento

Ha confermato la morte per soffocamento l’autopsia eseguita al Policlinico di Bari dal medico legale Antonio De Donno sul corpo del bambino di 9 anni trovato impiccato nella sua cameretta e sul cui decesso la Procura di Bari ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. A trovare il bambino appeso a un cordicella stretta al collo era stata la madre.
A cura di Susanna Picone
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L’autopsia eseguita al Policlinico di Bari sul corpo del bambino di 9 anni trovato impiccato nella sua cameretta ha confermato la morte per soffocamento. L’esame disposto per accertare le cause della morte del bambino e ricostruire la dinamica dell’accaduto è stato eseguito nel pomeriggio dal medico legale Antonio De Donno. La morte del bambino è sopraggiunta in pochi istanti: l’autopsia ha escluso eventuali altre concause come malori o traumi, né sono emersi segni che lascino pensare a un tentativo da parte del bambino di liberarsi. Il dramma si è consumato nel pomeriggio del 25 gennaio in un appartamento del quartiere "San Girolamo", nel capoluogo pugliese.

A trovare il bambino con un cordicella stretta al collo era stata la madre, medico, che ha prestato i primi soccorsi in attesa del 118. Subito dopo l’accaduto la Procura ha disposto il sequestro della playstation e di due telefoni, della madre e della sorella adolescente del piccolo: le indagini dovranno verificare se ci siano collegamenti con eventuali sfide online o anche se si sia trattato di una emulazione della recente vicenda della bimba morta a Palermo. Per il momento, in seguito a una prima verifica informale sui dispositivi elettronici non sarebbero emersi elementi che colleghino il tragico episodio a giochi o social.

Sul decesso del bambino la Procura di Bari ha formalmente aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti. L'ipotesi di reato formalizzata dai magistrati è un atto dovuto per disporre i necessari accertamenti tecnici. Le indagini sono coordinate dal procuratore facente funzione Roberto Rossi con la pm Angela Maria Morea.

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