Bambini migranti morti ustionati su barcone: incendio a bordo causato da un’avaria al motore
L'incendio a bordo di un barcone di migranti in cui sono morti due bambini di un anno e 10 mesi è stato causato da un guasto al motore: una scintilla, venuta a contatto con il carburante, ha innescato una fiamma e successivamente un vero e proprio rogo.
Sarebbe questa la dinamica del grave incidente secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti a seguito delle indagini della Capitaneria di porto e della Squadra Mobile della Questura di Agrigento, incaricata dal procuratore capo, facente funzione, Salvatore Vella.
Stando a quanto è stato possibile finora accertare le fiamme sarebbero divampate dal carburante caricato sull'imbarcazione dagli scafisti per affrontare la traversata dalle coste del Nord Africa a Lampedusa. A soccorrere la piccola imbarcazione, a bordo della quale viaggiavano in tutto 38 persone, è stato prima un peschereccio tunisino che ha dato l'allarme alla Guardia costiera.
Oltre ai due piccoli, un bambino di un anno e una bimba di 10 mesi, già morti all'arrivo dei soccorritori, a bordo dell'imbarcazione erano presenti altri cinque feriti, tra i quali una donna che tuttora versa in gravissime condizioni e che è stata trasferita – insieme agli altri e in eliambulanza – al Centro Grandi ustioni di Palermo. Gli inquirenti procedono per le accuse di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, come avviene per ogni sbarco, e morte come conseguenza di altro reato.
Nel frattempo, nella giornata di oggi, sono state 414 le persone imbarcate sul traghetto di linea Veronese che giungerà in serata a Porto Empedocle. A disporre il trasferimento, per alleggerire le presenze all'interno dell'hotspot di Lampedusa, è stata la Prefettura di Agrigento d'intesa con il Viminale. All'alba, nella struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola, c'erano 998 persone.