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Caso Bibbiano, news sull'inchiesta Angeli e Demoni

Bambini di Bibbiano, in quattro tornano a casa dopo l’inchiesta sugli affidi illeciti

Quattro dei sei bambini di Bibbiano finiti al centro dell’inchiesta Angeli e Demoni sugli affidi illeciti possono tornare a casa dalle mamme e dai papà naturali. Lo ha deciso il Tribunale dei Minori di Bologna, dopo aver controllato uno per uno i singoli casi.
A cura di Ida Artiaco
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Possono tornare a casa dai loro genitori quattro dei sei bambini coinvolti nello scandalo sugli affidi illeciti a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia. Lo ha deciso il Tribunale dei Minori di Bologna, come riporta La Gazzetta di Reggio, che ha controllato uno a uno i casi oggetto dell’inchiesta, ribattezzata "Angeli e demoni", oltre a ulteriori settanta fascicoli inoltrati negli ultimi due anni dai servizi sociali dell'Unione Val d’Enza azzerati dai 19 provvedimenti giudiziari.

Il Tribunale dei Minori da tempo, in coordinamento con la Procura di Reggio Emilia, aveva valutato le carte riguardanti i sei casi rilevando "anomalie" e "illeciti". Per questo è stato deciso di procedere con il ricongiungimento e il rigetto dell’allontanamento dalle famiglie in quattro di questi casi. La notizia è arrivata nel giorno in cui proprio a Bibbiano è atteso il ministro dell'Interno Matteo Salvini, dopo che la vicenda dei bimbi strappati alle famiglie di origine per essere affidati ad altre considerate "più idonee" sta alimentando il dibattito pubblico e politico in tutto il Paese.

L'inchiesta "Angeli e demoni", concentrata su false certificazioni per togliere i piccoli ai genitori naturali, così come mostrato anche da Fanpage.it, ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 29 persone, tra cui 3 sono sindaci o ex sindaci. Uno di loro è proprio il primo cittadino di Bibbiano Andrea Carletti il quale, sospeso dal prefetto e autosospesosi dal Pd, è al momento ai domiciliari, accusato di abuso d'ufficio e falso: "avrebbe assegnato dei locali a una onlus", precisa il suo avvocato Giovanni Tarquini. Insieme a lui compaiono nel registro degli indagati anche Paolo Colli, sindaco di Montecchio, sempre sponda Pd, e Paolo Buran di Cavriago, ex presidente dell’Unione Val d’Enza.

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