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C'è una incredibile ipocrisia nella commozione collettiva generata dalla vicenda dei 31 bambini congolesi adottati dagli italiani. Non c'entra direttamente questa vicenda a lieto fine (magari ce ne fossero ogni giorno). C'entra – in parte – l'eccessiva spettacolarizzazione con la "fatina buona", il ministro ai rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi, spedita in aereo da Matteo Renzi prendere i bimbi africani: le sue foto valgono mille comparsate in tv. Quel che poi trovo assolutamente ipocrita è lacrimuccia di oggi, contrapposta al totale disinteresse – non solo politico – rispetto al dramma dei migranti, donne, uomini e tanti, tanti bambini, costretti ad una via Crucis indegna, vergognosa, inaccettabile nel tentativo – troppe volte culminato nella morte in mare – di toccare terra italiana. Durante la campagna elettorale per le Elezioni Europee abbiamo ascoltato tanti candidati sull'argomento. Chi dice che è colpa dell'Unione Europea, chi sostiene che dobbiamo respingere i barconi ad ogni costo. Chi, semplicemente, ha fatto finta di nulla e non ne ha parlato, preferendo discutere di quante persone portava in piazza Grillo e quante Renzi. Oggi ci si commuove per le foto dei bimbi del Congo: è la politica spettacolo che corre su Twitter. E di Lampedusa non si parla più. Fino al prossimo barcone affondato.
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