Ti abbiamo difeso contro i «buu» razzisti negli stadi. Abbiamo separato l'immagine del cazzaro combinaguai da quella del giovane campione ruvido ma dal cuore d'oro. Abbiamo osservato stupiti la tua vicenda personale: il figlio con la soubrette napoletana, tutta quella telenovela a uso e consumo dei giornali scandalistici. E ti abbiamo amato, sostenuto, siamo impazziti con te versione Hulk agli Europei. Ora, però, basta. Caro Mario Balotelli devi decidere: sei un campione o uno "bravo" a giocare al calcio? Un campione non lo fa una statistica di imbattibilità ai rigori: prendi Roberto Baggio, ad esempio. Ormai la storia della giovane età non regge più: sei amato, sei seguito? Beh, dai l'esempio una buona volta. Evita scene di ira violenta come quella di San Siro: servono solo a catalizzare odio e rancore. Si dice che bisogna saper perdere. A te l'hanno insegnato?