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Incidente in Arabia Saudita, morti tre ballerini italiani

Ballerini morti in Arabia Saudita, il collega sopravvissuto: “5 ore al buio nel deserto senza acqua”

Il racconto su Instagram di Luigi Allocca, uno dei ballerini sopravvissuti all’incidente nel quale sono morti 3 colleghi italiani a Riad: “Ho dovuto conoscere il mio istinto di sopravvivenza durato 5 ore in fondo a una fossa rocciosa di un deserto. Al buio, senza acqua, senza rete telefonica. Un giorno saprò perché ne sono uscito vivo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Luigi e Giuseppe, due dei ballerini sopravvissuti all'incidente
Luigi e Giuseppe, due dei ballerini sopravvissuti all'incidente

"Amici, colleghi, familiari. Non trovo ancora le parole adatte e la forza necessaria per descrivere questo incubo. So quanta importanza ha questo post che sto scrivendo. So che mi leggerà tanta gente. So che la mia dichiarazione è l'unica, insieme a quella di Giuseppe, reale e vera". Esordisce così il ballerino Luigi Allocca, in un post sul proprio profilo Instagram, nel quale ricorda pubblicamente la tragedia che ha colpito i tre colleghi a Riad, in Arabia Saudita. Oltre al noto artista biscegliese Antonio Caggianelli, sono morti anche un giovane agrigentino di San Giovanni Gemini, Nicolas Esposto, e il romano Giampiero Giarri. Luigi Allocca è uno dei sopravvissuti (insieme ad altri tra cui Giuseppe, menzionato nel post).

Il messaggio su Instagram si apre con una foto con sfondo nero e un cuore spezzato. Luigi prosegue: "Non racconterò i dettagli dell'incidente. Le immagini che ho davanti agli occhi, i suoni che mi rimbombano nelle orecchie e le sensazioni provate in quelle ore, diventano ogni giorno più chiare e rendono più difficile parlarne".

Questa tragedia lascerà un segno indelebile, cicatrici non sul corpo, cicatrici sull'anima. So che un giorno troverò il senso e il perché di tutto questo. Un giorno saprò perché ho dovuto vedere la vita di quattro splendide anime spegnersi davanti ai miei occhi… Saprò perché ho dovuto conoscere il mio istinto di sopravvivenza durato 5 ore in fondo a una fossa rocciosa di un deserto. Al buio, senza acqua, senza rete telefonica. Un giorno saprò perché ne sono uscito vivo".

Luigi poi aggiorna sulle condizioni di salute proprie e dei colleghi sopravvissuti: "Volevo rassicurarvi sulla mia condizione fisica, talmente illesa a confronti di ciò che è successo. Giuseppe è in via di ripresa, Diego è ancora in ospedale… Sarà forte e siamo speranzosi che tornerà tra noi". E aggiunge: "Il trauma di essere stati soli e abbandonati laggiù per tutte quelle ore, senza sapere se ne saremmo usciti vivi o morti, si sta alleviando grazie a voi. E almeno quello ce lo stiamo lasciando indietro". E ancora: "Qui in Arabia i medici ci hanno seguito come meglio non potevano. L'ambasciata italiana è stata al nostro fianco da subito. Lo psicologo che ci sta seguendo ci aiuterà a uscirne il prima possibile. Noi troveremo la forza giusta".

Il post di Allocca si conclude con un messaggio di speranza: "Nessuno ti insegna a guardarti allo specchio e a come reagire pensando che sei un sopravvissuto. Ma impareremo a farlo. Domani i nostri colleghi si esibiranno davanti a 50mila persone. So che lo faranno per noi, so che lo faranno per Arnau, Nicolas, Giampiero e Antonio. Io stringo i denti e guardo il soffitto in lacrime. L'unica cosa che riesco a ripetermi è che ‘Sono vivo!'".

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