video suggerito
video suggerito

Baby squillo, Corsaro (Fratelli d’Italia) su Twitter: “Mignotte consapevoli”

Valanga di polemiche dopo il tweet “di commento” del deputato Massimo Corsaro a proposito dello scandalo prostituzione minorile dei Parioli a Roma. Corsaro ha definito “pur sempre mignotte” le adolescenti coinvolte.
A cura di S. P.
12 CONDIVISIONI
Immagine

“Adesso però risparmiateci i racconti ‘sofferti’ delle baby-squillo. Mignotte consapevoli e spontanee; giovanissime, ma sempre mignotte”: a esprimersi in questi termini su Twitter è stato il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Corsaro. Deputato che, manifestando quello che sarebbe il suo pensiero a proposito dello scandalo “baby squillo” di Roma, ha scatenato non poche polemiche. Corsaro nel suo tweet ha fatto riferimento alle due giovane romane che vendevano il loro corpo in un appartamento dei Parioli (l’inchiesta ha portato già a diversi arresti e sono una cinquantina gli indagati) definendole, appunto, “pur sempre mignotte” e chiedendo in qualche modo di non focalizzare l’attenzione sui loro “racconti”, presumibilmente quelli emersi durante i colloqui col gip. Il parlamentare, evidentemente convinto di quanto scritto, ha anche risposto alla pioggia di insulti parlando di una “indignazione a comando” per poi precisare meglio il suo pensiero sul suo blog.

Le dimissioni auspicate dall’Osservatorio dei minori – Sulla polemica è intervenuto anche l’Osservatorio sui Diritti dei Minori tramite il vicepresidente Antonino Napoli: “Non può, un parlamentare, spingersi fino al punto in cui si è spinto Massimo Corsaro”, ha spiegato Napoli secondo cui “il compito principale di un legislatore è quello di creare meccanismi preventivi efficaci e in grado di scongiurare la commissione dei delitti, non marchiare ragazzine pur sempre vittime di una società adulta spregiudicata e priva di freni inibitori”. L’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha definito grave anche il silenzio istituzionale della segretario del partito di Corsaro, l’onorevole Giorgia Meloni. Secondo il vicepresidente, la Meloni “avrebbe dovuto più di chiunque far sentire la propria indignazione”. Secondo Napoli, inoltre, “in altre civiltà basterebbe anche meno per indurre il responsabile a rassegnare serene dimissioni”.

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views