Aya, la neonata sopravvissuta ai genitori nel terremoto in Siria aveva ancora il cordone ombelicale
Aya, la neonata estratta viva dalle macerie del terremoto in Siria, in cui ha perso genitori, fratellini e casa, avrà una nuova famiglia appena uscirà dall’ospedale dove è ricoverata. Un suo prozio ha deciso che si prenderà cura di lei accogliendola come componente della famiglia una volta che si sarà ristabilita e sarà dimessa dall'ospedale di Afrin.
Prima che la piccola lasci la struttura, però, passerà del tempo visto che anche il prozio e la sua famiglia non hanno più una casa, anch’essa distrutta dal terremoto che ha devastato Turchia e Siria e diventata un cumulo di macerie. A differenza dei genitori della neonata rimasti sepolti sotto i detriti della casa, lui e la sua famiglia sono riusciti a fuggire dall'edificio a un piano crollato, ma ora tutti componenti della famiglia, composta da 11 persone, vivono in una tenda.
“Dopo il terremoto, non c'è più nessuno che possa vivere nella sua casa. Solo il 10% degli edifici qui è sicuro e il resto è inagibile" ha raccontato all'Associated Press l’uomo, Salah al-Badran, che viveva nella città di Jenderis, nel nord-ovest della Siria, la stessa in cui la piccola Aya ha perso la sua famiglia.
La piccola è stata estratta lunedì pomeriggio, più di 10 ore dopo il terremoto, tra le macerie del condominio di cinque piani dove viveva. Sepolta sotto il cemento, la piccola era ancora attaccata con il cordone ombelicale alla madre, Afraa Abu Hadiya, morta insieme al marito e ad altri quattro figli.
Secondo il dottor Hani Maarouf dell'ospedale Cihan di Afrin, la donna probabilmente ha dato alla luce la bambina e poi è morta poche ore prima che i soccorritori riuscissero a raggiungerla. Immediatamente trasportata in ospedale, le condizioni della piccola Aya stanno migliorando di giorno in giorno e i medici sono molto ottimisti visto che non ci sono stati danni alla colonna vertebrale, come inizialmente si temeva.
Nonostante i tanti giorni trascorsi dalla scossa, nel Paese così come in Turchia si continua a scavare tra le macerie dove i soccorritori continuano a trovare persone in vita come la sedicenne Melda Adtas, estratta viva oltre 80 ore dopo il terremoto in Turchia.