“Aveva ingoiato della plastica, sarebbe potuta morire”. Parla il medico che ha salvato una neonata a Bari

"Era arrivata senza voce, piangeva ma non si sentiva nulla. I genitori erano terrorizzati", a parlare, intervistato dal Corriere, è il dottor Luigi Madami, tra i medici dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari che nei giorni scorsi ha salvato la vita a una bimba di appena 14 mesi arrivata portata dal padre e dalla madre al pronto soccorso dopo aver ingoiato accidentalmente un corpo estraneo. La causa del silenzio della bambina? Un frammento di plastica incastrato tra le corde vocali, che avrebbe potuto avere conseguenze letali. "Se si fosse spostato anche di pochi millimetri, avrebbe potuto ostruire completamente le vie respiratorie", ha spiegato il medico.
L’intervento, eseguito dall’equipe di Otorinolaringoiatria guidata dal professor Nicola Quaranta, è stato possibile grazie all’utilizzo di un videolaringoscopio, strumento di precisione che ha permesso di localizzare e rimuovere rapidamente il corpo estraneo, evitando la più invasiva tracheotomia. "In questi casi la tempestività è tutto – ha aggiunto Madami – bisogna essere rapidi e precisi, senza margini d’errore".
La piccola paziente è rimasta cosciente durante tutta la procedura, effettuata in lieve sedazione, mentre i medici rimuovevano con delicatezza il frammento, probabilmente parte di un piatto di plastica. Dopo l’operazione, la bambina è stata intubata per precauzione e trasferita in rianimazione. Le sue condizioni sono rimaste stabili e, dopo essere stata estubata senza complicazioni, è stata dimessa. "Non presenta lesioni evidenti – rassicura il dottor Madami – e non ci aspettiamo conseguenze a lungo termine".
Una vicenda a lieto fine, grazie alla prontezza e alla professionalità del personale medico, che ancora una volta ha dimostrato quanto la tempestività possa fare la differenza tra la vita e la tragedia.