Aveva denunciato presunti abusi della polizia di Cosenza: giornalista fermato e pestato dagli agenti

A Cosenza, il giornalista Gabriele Carchidi è stato fermato con violenza dalla polizia. Strattonato e schiacciato a terra, è stato poi denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Il cronista aveva condotto inchieste su presunti abusi delle forze dell’ordine, tra cui episodi di appropriazione indebita di droga sequestrata e denaro confiscato ai parcheggiatori abusivi.
A cura di Davide Falcioni
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Un fermo brutale, documentato da un video che ha rapidamente fatto il giro del web e suscitato rabbia e indignazione. Protagonista, suo malgrado, il giornalista calabrese Gabriele Carchidi, direttore del portale locale Iacchitè, che sabato è stato bloccato dalla polizia, strattonato e schiacciato sull’asfalto nel centro di Cosenza. "Uno di loro aveva il ginocchio vicino alla mia schiena – racconta – e in quel momento mi sono venute in mente le immagini di George Floyd e di altre persone morte durante fermi di polizia. Ho avuto davvero paura". Dal canto suo la Questura di Cosenza ha difeso l'operato degli agenti, parlando di una procedura rispettosa degli standard.

Il controllo documenti e l’escalation della violenza

Il fermo è avvenuto nel pomeriggio di sabato, mentre il giornalista percorreva via degli Stadi, a Cosenza, una routine quotidiana per raggiungere la redazione. Carchidi indossava una tuta sportiva e scarpe da corsa quando una pattuglia lo ha fermato chiedendogli i documenti. Alla richiesta di spiegazioni sul motivo del controllo, gli agenti – secondo il suo racconto – sono diventati più aggressivi, insistendo senza fornire chiarimenti.

Carchidi è una figura nota in città: ex voce storica dello stadio, è alla guida di un portale d’inchiesta che ha più volte denunciato casi controversi legati alla polizia locale, tra cui presunti episodi di appropriazione indebita di droga sequestrata e denaro confiscato ai parcheggiatori abusivi. Il suo lavoro lo ha portato più volte in Questura, spesso per querele ricevute a seguito delle sue pubblicazioni.

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La violenza del fermo ripresa in video da un palazzo

Quando Carchidi ha cercato di allontanarsi, gli agenti hanno chiamato rinforzi. In pochi istanti, un’altra pattuglia è giunta a sirene spiegate. "Mi hanno strattonato e buttato a terra", racconta il giornalista. Il video, girato da un testimone da un palazzo vicino, mostra tre agenti che lo afferrano, lo spingono con forza, lo fanno cadere. Nella concitazione perde una scarpa, la felpa gli viene sollevata, esponendogli la schiena. Un agente gli schiaccia le gambe con un ginocchio, un altro tenta di immobilizzarlo allo stesso modo sulla schiena. "È stato il momento in cui ho avuto più paura – afferma – sappiamo bene quante persone sono morte così. Per fortuna, con uno scatto, sono riuscito a girarmi". Dopo essere stato ammanettato, è stato caricato sulla volante e portato in Questura.

La presunta frase di un agente: "Tu sei un diffamatore"

Durante il trasporto, secondo il giornalista, un agente avrebbe detto: "Tu sei un diffamatore", a dimostrazione che la sua identità era ben nota ai poliziotti. Oltre all’identificazione, Carchidi è stato fotosegnalato, gli sono state prese le impronte digitali e è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Rilasciato dopo oltre un’ora, ha annunciato che presenterà denuncia per quanto accaduto. "Non posso non pensare che sia un tentativo di intimidirci o farcela pagare. Ma non ci riusciranno. Il video dimostra chiaramente cosa è successo", ha dichiarato.

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