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Aveva denunciato nonnismo e violenze: confermata espulsione Giulia Schiff dall’Aeronautica Militare

Giulia Schiff, ex allieva ufficiale che aveva denunciato episodi di nonnismo, è stata definitivamente espulsa dall’Aeronautica Militare. L’ha deciso il Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso che la donna aveva presentato contro l’espulsione giudicandolo infondato e ha confermato il provvedimento emesso dal Tar del Lazio, condannando la 21enne di Mira, nel Veneziano, anche al pagamento delle spese processuali.
A cura di Davide Falcioni
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Giulia Schiff, ex allieva ufficiale che aveva denunciato episodi di nonnismo, è stata definitivamente espulsa dall'Aeronautica Militare. A stabilirlo il Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso che la donna aveva presentato contro l'espulsione giudicandolo infondato e ha confermato il provvedimento emesso dal Tar del Lazio, condannando la 21enne di Mira, nel Veneziano, anche a pagare le spese processuali.

Circa due anni fa l'Aeronautica Militare aveva emesso nei confronti di Schiff una motivazione di "bocciatura" a conclusione del suo corso di formazione: “Inattitudine militare e professionale”. La ragazza aveva visto in quel giudizio così perentorio una vendetta per aver denunciato le pratiche in uso dopo il conseguimento del brevetto di pilota, cioè un battesimo del volo a cui era stata sottoposta nell’aprile del 2018 e che aveva giudicato violento e umiliante. La pilota, in particolare, era stata immobilizzata, picchiata con dei fustelli di legno sui glutei e gettata in piscina. Ad un certo punto la sua testa era stata anche spinta contro l'ala di un aereo. Secondo l'Aeronautica Militare era stata semplicemente rispettata la tradizione, ma per quell'episodio sono a processo davanti al Tribunale militare di Roma otto sergenti del 70esimo Stormo dell'Aeronautica di Latina, rinviati a giudizio con l'accusa di lesioni personali pluriaggravate in concorso.

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In seguito alla denuncia Giulia Schiff era stata espulsa dall'Aeronautica Militare: la 21enne, attraverso i suoi avvocati, aveva presentato un ricorso facendo notare ai giudici amministrativi che nessuna azione disciplinare era intervenuta nei confronti degli autori delle lesioni, mentre erano aumentate le sanzioni dei superiori nei suoi riguardi. La Seconda sezione del Consiglio di Stato ha tuttavia escluso "volontà ritorsive" dietro l’espulsione e rimarcato che i "fatti oggetto di accertamento nell’ambito di un procedimento penale non possono essere assunti acriticamente come certi nel giudizio amministrativo".

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