Avetrana, zio Michele Misseri potrebbe uscire dal carcere, la figlia: “Bella giustizia”
Alla vigilia del decimo anniversario dell'omicidio Sarah Scazzi, Valentina Misseri sbotta contro la giustizia che ha incarcerato sua madre Cosima e sua sorella Sabrina, ma potrebbe presto destinare a pene alternative al carcere suo padre Michele Misseri. "Bella giustizia! – dice Valentina al Fatto Quotidiano – Non solo per mia madre e Sabrina che sono innocenti, ma soprattutto per Sarah. Solo la gente è stata soddisfatta, ha avuto i suoi colpevoli". A settembre, infatti, Michele Misseri potrà fare richiesta di pene alternative per la sua condanna per occultamento di cadavere. Misseri è imputato anche nel troncone bis del processo per l'omicidio Sarah Scazzi con l'accusa di falsa testimonianza.
"Ogni giorno – continua Valentina – penso a mia madre e mia sorella in carcere e alle loro giornate infinite. Con questa storia, oltre a essere stata spezzata una vita, sono state distrutte tante famiglie. Fu indagata mezza Avetrana, ma il solo colpevole è mio padre", dichiara la sorella di Sabrina che da anni vive a Roma. "Anche rileggendo le carte processuali – continua – davvero non si riesce a capire come mia madre e mia sorella possano essere coinvolte nell'omicidio di Sarah. La verità è che stavano antipatiche a tutti. A tutta Italia. L'opinione pubblica ha pesato sulla sentenza". Sulla possibile dinamica dell'omicidio Valentina azzarda delle ricostruzioni personali. "Dai verbali ho letto una dichiarazione di mio padre che dice: ‘Non l'avevo mai vista con i pantaloncini così corti e il seno le stava sbocciando'. Una cosa che uno zio non dovrebbe neanche pensare di sua nipote. Credo che quel pomeriggio – conclude Misseri – Sarah fosse scesa in garage per non suonare, perché sapeva che mamma a quell'ora dormiva, e che lui ci abbia provato. Lei lo ha respinto con un calcio e papà non ci ha visto più e l'ha uccisa".
Cosima Serrano e Sabrina Misseri sono state giudicate in tutti i gradi di giudizio e da tempo trascorrono la loro vita in carcere. "Oggi lavorano, cuciono mascherine e stanno meglio"- racconta Valentina. Sarah Scazzi è stata uccisa a 15 anni, mediante strangolamento, il 26 agosto 2010, nella casa degli zii Michele e Cosima ad Avetrana, dove aveva appuntamento con la cugina Sarbrina per andare al mare insieme.