Avetrana si prepara al ritorno di Michele Misseri: “Pronti a bloccare le auto, lasciateci in pace”
Si avvicina il momento per Michele Misseri di tornare nella sua casa ad Avetrana dopo la reclusione nel carcere di Lecce dove si trova dal 2017. Il contadino, infatti, sta finendo di scontare la condanna della Cassazione per occultamento di cadavere in relazione all'omicidio della nipote Sarah Scazzi, avvenuto nell'agosto del 2010.
Secondo le indiscrezioni pubblicate da alcuni organi di stampa, Misseri, che continua a insistere affermando di essere stato lui ad uccidere la ragazza, potrebbe tornare a casa già domenica prossima, 11 febbraio, anche se l'orario di uscita dal penitenziario sarebbe top secret. Tuttavia, fonti legali hanno precisato a Fanpage.it di non poter rendere nota la data ufficiale di scarcerazione per motivi di privacy.
Ad ogni modo, il momento si avvicina, per altro prima della scadenza naturale perché Misseri ha ottenuto uno sconto complessivo della pena di 684 giorni, dei quali 585 grazie alle riduzioni che scattano ogni semestre e altri 99 per gli effetti della legge Svuota carceri.
Mentre la mamma di Sarah Scazzi, Concetta Serrano, ha ripetuto più volte di "voler essere lasciata in pace", a esporsi è soprattutto il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, preoccupato che il ritorno di Michele Misseri possa attirare curiosi e giornalisti.
Per questo, come riporta Il Corriere della Sera, sarebbe al vaglio dell'amministrazione comunale una ordinanza per il blocco delle auto, come ha confermato lo stesso primo cittadino: "C'è questa idea – ha spiegato – anche per una forma di tutela per i residenti, ma non è ancora pubblicata. Eventualmente riguarderà tutta la strada. Qui ad Avetrana la situazione appare tranquilla, la gente è molto rispettosa della famiglia di Sarah e spera di non tornare alla situazione del 2010″.
Si ricordi che per l'omicidio di Sarah Scazzi sono state condannate all'ergastolo la moglie di Michele Misseri, e zia della vittima, Cosima Serrano, e la figlia Sabrina Misseri, le quali stanno scontando la pena nel carcere di Taranto.