Autopsia Gioele Mondello, esame compromesso dall’azione degli animali
Si è conclusa alle 14 l'autopsia sui resti attribuiti a Gioele Mondello, scomparso il 3 agosto a Caronia. Dall'esame, al momento non sono emerse le risposte che i famigliari del piccolo cercavano. Il cadavere del piccolo Gioele Mondello "è abbastanza compromesso" ha detto Giuseppina Certo, medico legale, consulente della famiglia Mondello, al termine dell'autopsia. Allo stato attuale secondo il medico "non è possibile ricavare elementi utili se non da tutti i fattori che potranno emergere dalle indagini specialistiche". Sul corpo, ha spiegato "ci sono lesioni da macro fauna". Secondo la consulente non si può, al momento, stabilire se sia morto "nel luogo in cui è stato ritrovato". Ciò che è evidente sono le lesioni agli arti e l'assenza di tessuti, risultato dell'azione della "macro fauna". Lesioni che potrebbero essere state inferte post mortem.
La Tac sui resti
Dalla tac, tuttavia, sono emersi elementi che possono aiutare a ricostruire i luoghi del bosco in cui il corpicino è stato in questi giorni. In particolare, sono stati evidenziati dei sassolini, piccole pietruzze che, una volta esaminate, potrebbero anche permettere di risalire ai luoghi e alla data del decesso. A occuparsene saranno gli esperti del pool forense nominato dal procuratore di Patti Angelo Cavallo, tra cui Roberta Somma, geologa forense. "Sono qui per occuparmi della geologia forense, quindi dell'analisi dei terricci e dei territori. Vedremo quale sarà la compatibilità dei terricci con i reperti ritrovati e con i luoghi". Per domani, intanto, è stato fissato un nuovo sopralluogo sul territorio per cercare altri resti.
Impossibile dire se sia morto vicino alla madre
"Oggi come oggi" non è possibile capire se il bambino sia "morto vicino alla madre Viviana", dice invece l'entomologo Stefano Vanin, incaricato di studiare lo stadio e la natura delle larve sui corpi. "Sono stati raccolti un sacco di elementi sia per quanto riguarda la componente medica che veterinaria ed entomologica – dice – quindi di elementi raccolti ce ne sono". "Noi abbiamo una serie di requisiti a cui rispondere – dice – abbiamo chiesto 90 giorni e faremo l'impossibilità per starci. Le comunicazioni le daremo direttamente al pm che ci ha incaricato". Sul terreno, altro elemento da esaminare, sono stati rilevati "segni di giacitura del corpo". "Se esiste una ferita di arma da taglio sul corpo del piccolo Gioele non lo possiamo dire, non abbiamo la possibilità di fare una valutazione del genere. Non abbiamo concluso le analisi e non possiamo sapere se c'è un riscontro del genere". Lo dice il medico legale Daniela Sapienza, medico legale e perito della Procura di Patti. "Scoprire come è morto – aggiunge – mi sembra una cosa, in via aleatoria, possibile. Ma dobbiamo vedere gli elementi che il corpo ci fornisce e li valuteremo".
La rabbia della famiglia
E mentre si attendono i risultati definitivi dell'esame medico legale condotto al Policlinico di Messina, continua il dibattito relativo all'efficienza delle ricerche per trovare i corpo di mamma Viviana Parisi e di Gioele. "Quando ci hanno detto che impiegavano i droni non abbiamo pensato che utilizzavano le immagini dopo due settimane, ma in tempo reale, che stavano facendo una ricerca attiva" commenta Claudio Mondello, cugino e avvocato di Daniele Mondello. Il riferimento è alla presenza del corpo di Viviana sotto il traliccio evidente già nelle immagini dei droni dei Vigili del Fuoco del 4 agosto scorso. I fotogrammi, circa 16mila, tuttavia sono stati esaminati solo dopo il ritrovamento di entrambi i corpi di mamma e figlio.