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Auto in fiamme e minacce: “Ti brucio con l’olio, gay”, la denuncia a Fanpage di Cosmo e Massimo

La notte del 20 settembre a Manfredonia la Lancia Ypsilon di una coppia di ragazzi, Massimo e Cosmo, è stata bruciata davanti ai loro occhi. Potrebbe essere solo l’ultimo atto persecutorio subìto dalla coppia, che già in passato è stata minacciata di morte e ha subito danni all’automobile. “Non ci fermiamo, camminiamo a testa alta”, dicono a Fanpage.it.
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L’automobile prende fuoco a Manfredonia nella notte tra lunedì e martedì scorso. I proprietari, Massimo Voce e Cosmo Del Nobile, che sono fidanzati da due anni, assistono alla scena e denunciano l’ennesima discriminazione omofoba sui social e a Fanpage.it.

L'incendio dell'auto della coppia

Era circa mezzanotte di lunedì 20 settembre a Manfredonia. I fidanzati Massimo e Cosmo, erano da poco tornati dal bar in cui lavorano. All’improvviso i ragazzi hanno sentito dei rumori provenire dalla strada. Sono balzati giù dal letto, nel residence dove hanno preso in affitto un appartamento e fuori dalla finestra hanno assistito a uno spettacolo raccapricciante: la loro automobile, una Lancia Ypsilon Elefantino color verde acqua, era in fiamme. Paura, urla, sgomento. Nessuno in strada, nessuno che abbia chiesto loro se avessero bisogno di una mano. Nessuno. Dato immediatamente l’allarme, poco dopo sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno sedato l’incendio, ma della vettura ormai non era rimasta che una carcassa. “Sembra un film, ha detto Massimo inerme, mentre le fiamme divoravano l’auto. Tra la paura, l’indignazione e lo sconforto la coppia ha sporto denuncia contro ignoti, certa che anche questa volta, il motivo di un simile gesto sia da ricercare nell’ennesima discriminazione omofoba di cui entrambi sono vittime.

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Le minacce: "Ti brucio con l'olio, ricch***e"

Massimo e Cosmo avevano da poco traslocato in questa nuova casa nella prima periferia di Manfredonia. I due hanno scelto questa zona proprio per stare lontano dal centro della cittadina, dove già in passato hanno ricevuto insulti e minacce. Circa un anno fa la coppia aveva trovato sul parabrezza dell’auto, un foglio di carta su cui ignoti avevano stampato una loro foto insieme, scrivendo a mano: “Due GHAY, finocchi di merda”. Poco tempo dopo avevano subìto altri danni all’automobile, a cui erano stati disintegrati fanalini e specchietti. Ma ancora, uno dei due aveva ricevuto minacce esplicite dall’ex datore di lavoro che gli avrebbe rivolto parole durissime: “Ti brucio con l’olio, ricch***e. Non uscire dalla cucina, la gente potrebbe vedere che lavori qui”. Tutto, poi, è peggiorato dopo la partecipazione dei ragazzi alla trasmissione televisiva “D’amore e d’accordo”. All’indomani della messa in onda, molti sono stati i messaggi offensivi e le minacce di morte per la coppia colpevole solo di amarsi. Nessuno di questi episodi è mai stato denunciato, perché, come dice Massimo: “Un’offesa, non vale più di cinque complimenti”. Questa volta però, non lasceranno correre e andranno fino in fondo.

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La denuncia a Fanpage.it: "Non ci fermeremo, camminiamo a testa alta"

Entrambi sono dipendenti di un bar, lavorano in due locali diversi, in orari anch’essi diversi. Il rogo della macchina, oltre a essere un danno economico, gli ha procurato un forte disagio: “Lavoriamo a 15 km da casa e adesso siamo a piedi. Abbiamo chiesto aiuto, ma ci hanno detto di comprare una bici”. Massimo a gennaio ha perso l’occhio sinistro e non potrebbe mai mettersi in sella a un mezzo del genere in piena notte, tornando dal lavoro. Adesso, con i soldi ricavati dagli stipendi dovranno ricomprare un’altra auto e rischiano lo sfratto perché non potranno pagare gli affitti. Domani pagheranno la prima rata dell’automobile bruciata, che avevano acquistato solo un mese fa e dovranno rimandare il matrimonio previsto il 9 dicembre prossimo. Non si scoraggiano i due e Massimo dichiara: “Neanche questo gesto ci fermerà, camminiamo a testa alta”. Non è un mondo ancora del tutto pronto ad accettare le coppie omosessuali, raccontano a Fanpage.it, altrimenti avrebbero già trovato un datore di lavoro disposto ad assumerli nello stesso locale. Invece: “Siamo gay, quindi non ci vogliono nello stesso ambiente lavorativo”. Imbarazzo è quello che si percepisce dal racconto della coppia. L’imbarazzo non nel raccontare la loro storia, ma nel sapere che ad oggi ancora esistano situazioni così discriminanti e persone che vivono ogni giorno nella paura: “Potremmo lasciare Manfredonia per qualche giorno, ma il pensiero fisso è: quale sarà la prossima mossa di chi ci odia? Ci meritiamo un futuro diverso”.

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