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Auto contro camion, la poliziotta Piera Marinilli muore dopo un mese di agonia: “Dolore e sconforto”

È morta dopo un mese di agonia Piera Marinilli, poliziotta di 54 anni coinvolta in un gravissimo incidente stradale lo scorso 4 luglio sulla statale 17, tra Sulmona e Pratola Peligna: “Rispettata per la sua sensibilità, l’amore verso il prossimo e l’attaccamento al lavoro”.
A cura di Ida Artiaco
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È morta dopo quasi un mese di agonia Piera Marinilli, poliziotta di 54 anni coinvolta in un gravissimo incidente stradale lo scorso 4 luglio sulla statale 17, tra Sulmona e Pratola Peligna. Da allora era ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, dove nei giorni scorsi il suo cuore ha smesso definitivamente di battere.

Poco dopo il ricovero era stata sottoposta ad una serie di interventi chirurgici. "Tutto era stato fatto per il meglio ma le ferite riportate nello scontro con il Tir avevano intaccato irrimediabilmente alcuni organi vitali tanto che negli ultimi tempi le sue condizioni si erano aggravate fino a quando il suo cuore si è fermato per sempre", ha scritto su Facebook Marcovalerio Cervellini, sostituto Commissario della Polizia Postale e delle Comunicazioni, Dipartimento di Pubblica Sicurezza, dando la notizia del decesso dell'agente.

L'incidente nel quale è rimasta coinvolta Piera Marinilli si è verificato lo scorso 4 luglio: alla guida di una Lancia Y, sulla strada statale 17, all'altezza dell'ex sede dell'Istituto agrario di Pratola Peligna, la donna è finita contro un mezzo pesante sulla corsia opposta di marcia. Le sue condizioni erano apparse subito gravi. La poliziotta è stata soccorsa, trasportata in codice rosso al presidio ospedaliero del Santissima Annunziata di Sulmona e poi trasferita all'ospedale di Teramo.

Dopo una serie di interventi chirurgici era stata trasferita in rianimazione all'ospedale dell'Aquila dove è morta. La Procura della Repubblica di Sulmona deciderà nelle prossime ore se disporre o meno l’autopsia. "Una notizia che nessuno avrebbe mai voluto sapere e che ha subito creato dolore e sconforto tra quanti la conoscevano. Soprattutto tra i suoi colleghi del commissariato Sulmona dove Piera Marinilli era benvoluta e rispettata per la sua sensibilità, l’amore verso il prossimo e l’attaccamento al lavoro", ha concluso Cervellini.

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