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Autista di ambulanza si dà malato per 1 anno ma lavora come skipper: “Restituisca 38mila euro”

La Procura ha citato in giudizio l’autista, presentandogli il conto: 38.214 euro, pari alla retribuzione corrisposta all’autista dall’Apss durante il periodo di malattia di un anno.
A cura di Davide Falcioni
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Immagini del repertorio.
Immagini del repertorio.

Il suo lavoro era quello di autista di ambulanza, il suo grande hobby fare lo skipper. A un certo punto però i ruoli si sono invertiti, e governare una nave è diventata la sua vera e propria professione. Il problema, come stabilito dalla Corte dei Conti, è che per mettersi al timone di una barca si è dato malato per un anno intero, fino a quando il suo datore di lavoro, l’Azienda per i servizi sanitari di Trento, l’ha scoperto e l’ha segnalato ai rappresentanti dell’accusa dei giudici contabili dello Stato.

E ora per l’ex autista di ambulanza si aprono prospettive preoccupanti. Come spiega il Corriere, infatti, la Procura l’ha citato in giudizio, presentandogli il conto: 38.214 euro, pari alla retribuzione corrisposta all’autista dall’Apss durante il periodo di malattia di un anno. Lo scorso 17 gennaio si è tenuta la discussione della causa davanti alla Corte dei conti e la sentenza arriverà tra poche settimane.

La vicenda è riportata nella relazione del procuratore regionale del Trentino Gianluca Albo che ha menzionato il caso del dipendente Apss tra gli 82 finiti nel mirino della procura contabile per un valore complessivo di più di cinque milioni di euro durante il 2023.  Stando a quanto emerso l’autista aveva presentato il primo certificato di malattia il 27 dicembre 2021. La sua assenza dal lavoro era durata fino al 28 dicembre dell’anno dopo.

Secondo la Procura di Trento lo stato di salute dell'uomo non gli avrebbe impedito di ormeggiare nel porto di Trieste la sua imbarcazione. E non lo avrebbe ostacolato nell’organizzare escursioni per i turisti oltre la partecipazione ad eventi velistici in Italia e in Europa. Un’attività che oltretutto gli avrebbe garantito, oltre alla percezione della sua retribuzione, pagata tutti i mesi dall’Azienda sanitaria trentina, altri introiti.

La vicenda dell'autista – skipper è però arrivata sul tavolo dello stesso procuratore che ha aperto il procedimento contabile a carico del dipendente pubblico, con la richiesta di restituire tutti i soldi percepiti dall’Apss durante il periodo della sua assenza.

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