Aurora Ramazzotti e il sottile confine tra raccomandazione e merito
Dal 9 settembre Aurora Ramazzotti condurrà la striscia quotidiana di "X-Factor". E' bastata questa semplice notizia a scatenare accese polemiche in rete contro la "figlia di" rea, secondo molti commentatori, di essere stata selezionata da Sky solo grazie al proprio importante cognome, senza passare dalla dura gavetta, un privilegio a cui i comuni mortali non hanno diritto. La polemica si è infiammata a tal punto che il padre, Eros Ramazzotti, ha cercato di difendere la figlia dalle accuse affidando la sua replica a Instagram:
"Cari ragazzi/e, i genitori di Aurora, oltre ad aver fatto la gavetta avendo ottenuto calci nel culo e porte in faccia da quasi tutti, oggi, con la grinta e il talento che mi/ci distingueva dalla massa, fanno lavorare migliaia e migliaia di persone in quasi tutto il mondo. Sentire la becera gente attaccare Aurora Ramazzotti come quella “raccomandata” e paragonarla al nepotismo schifoso di una societa marcia come la nostra, mi VIENE LETTERALMENTE DA RIDERE. Noi ci siamo fatti il mazzo per arrivare dove siamo e non abbiamo rubato, ripeto “RUBATO” nulla a nessuna e tantomeno “UCCISO”. Eravamo UMILI, e UMILI RESTEREMO e non sarà un applauso in più a cambiare la nostra visione della vita. Smettetela di nascondervi dietro un falso nome a sparare sentenze anche moooolto offensive nei confronti di chi ha piu possibilità e che verosimilmente ve le dimostrerà alla grande,sbugiardandovi alla prima occasione. Quando questo sistema in Italia andrà a morire penso si vivrà tutti meglio, chi con più, chi con meno, questa sarà la vita, e questo dovremo accettare, TUTTI,senza INVIDIA. Ps: e fatevela na risata Ps: Aurora è stata presa da professionisti che ogni giorno selezionano migliaia di persone non certamente TUTTE con anni di gavetta alle spalle o con diplomi vari… Dobbiamo metterci in testa che la vita oggi va così».
Ma che Aurora Ramazzotti sia stata scelta per condurre un programma su Sky non è affatto un problema: Sky è un'azienda privata può far quel che vuole dei propri capitali ed è libera di spenderli per investirli assumendo e retribuendo chi gli pare e piace. Le ragioni per cui la notizia della mancata gavetta di Aurora ha indignato così tanto i lettori sono molto più profonde: quello della Ramazzotti viene visto come l'ennesimo caso di favoritismo all'italiana, né più né meno. Che la ragazza abbia o meno le doti per fare la presentatrice poco importa, quello che salta all'occhio del comune mortale è che lei sia riuscita a raggiungere questo traguardo senza aver fatto sforzi, solamente grazie al proprio cognome. Ed è proprio questo il problema, quello vero: di utili idioti senza talento ma con la fortuna d'essere discendenti delle famiglie giuste, in Italia, ce ne sono tanti, troppi. Ce li ritroviamo come capi o colleghi in azienda, all'università, nelle partecipate pubbliche, sono ovunque. Siamo talmente abituati a imbatterci in questi personaggi senza arte né parte, che non riusciamo più a concepire il fatto che possano esistere anche "figli di" meritevoli, talentuosi, validi, tanto che ci precipitiamo a giudicare le capacità di una ragazzina senza averla mai vista all'opera.
Le persone, in realtà, sono stufe di vedere quanto poco conti la meritocrazia in quest'Italia fondata sulla spintarella, perché non si capisce per quale ragione in questo Paese i "figli di" sembra abbiano sempre la strada spianata, perché a loro spesso basti il solo cognome importante per raggiungere traguardi e obiettivi e perché spesso a pagare lo scotto della generosa spintarella al rampollo di turno è gente davvero meritevole che nella vita magari riuscirà ad arrivare lo stesso, ma mettendoci il triplo del tempo, dovendo superare il triplo degli ostacoli, talvolta vedendosi costretto a emigrare. La Ramazzotti è stata attaccata semplicemente perché viene percepita come il simbolo di un sistema che in Italia la fa da padrone, quello dell'opportunità destinata a chi ha come unico merito quello di avere un cognome ingombrante. Ma non è colpa della ragazza, è che in questo Paese funziona così, da sempre, in tutti gli ambiti e in tutti i settori, come scrive anche Ramazzotti "Dobbiamo metterci in testa che la vita oggi va così". E' quest'implicita verità che ci fa indignare in realtà, non la notizia del programma affidato alla giovane Ramazzotti.