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Auriane uccisa nella chiesetta di Aosta, estradato in Italia il 21 sospettato del delitto

Sohaib Teima, il ventunenne di Fermo gravemente indiziato dalla procura di Aosta di aver ucciso la compagna Auriane Nathalie Laisne, è già in carcere a Torino. Estradato dalla Francia dove è stato condannato per maltrattamenti ai danni della stessa 22enne.
A cura di Antonio Palma
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È stato estradato in Italia e condotto in carcere Sohaib Teima il ventunenne di Fermo "gravemente indiziato" dalla procura di Aosta di aver ucciso la compagna Auriane Nathalie Laisne, la 22enne francese di Lione trovata morta in una chiesetta diroccata a La Salle, in Valle d'Aosta alla fine del marzo scorso. Il trasferimento le nostro Paese è avvenuto ieri, dopo l'ok delle autorità francesi nel maggio scorso, e da lunedì il giovane è rinchiuso nel carcere Lorusso-Cotugno di Torino a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Il giovane, che si è sempre professato innocente, è stato condannato in Francia per maltrattamenti ai danni della stessa Auriane. Il 13 novembre scorso in secondo grado la sentenza è stata confermata con una pena di sei mesi di reclusione, che l'uomo ha già scontato sotto forma di custodia cautelare in carcere. Il giovane era stato accusato di minacce e violenza domestica ai danni della 22enne per fatti che si sarebbero svolti dal 2022 al 2024.

Ora in Italia dovrà affrontare accuse ben più gravi visto che la procura di Aosta indaga su di lui per omicidio premeditato e aggravato. Il gip lo ascolterà nei prossimi giorni durante l'interrogatorio di garanzia e lo stesso faranno i suoi avvocati italiani che non lo hanno potuto vedere quando era in Francia.

Alcuni testimoni hanno raccontato di averlo visto insieme alla vittima nella zona di La Salle, nei pressi del villaggio abbandonato di Equilivaz, dove si trova la chiesa dove poi è stato rinvenuto il cadavere. Il corpo della ragazza era stato trovato a terra, rannicchiato in posizione fetale.

Si era indagato per giorni sull'identità della ragazza perché al momento del ritrovamento del corpo, la giovane non aveva con sé cellulare e documenti di riconoscimento. L'autopsia ha stabilito che la ragazza è stata colpita frontalmente al collo e all'addome con un coltello. Il 21enne si è sempre difeso dicendo di non aver mai fatto del male alla fidanzata.

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