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Covid 19

Aumento di contagi Covid-19, Antonelli: “Rete Terapie Intensive regge bene, nessun allarme”

La rete delle Terapie Intensive regge all’attuale aumento di contagi e potrebbe affrontare anche una seconda ondata: in Italia non c’è nessun allarme relativo alla disponibilità di posti letto. Lo spiega Massimo Antonelli, direttore del dipartimento Anestesia e Rianimazione del Gemelli e componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19.
A cura di Nico Falco
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La rete delle Terapie Intensive regge bene "grazie all'organizzazione che ci siamo dati" ed è capace di affrontare anche una eventuale seconda ondata di ricoveri, attualmente la situazione non è preoccupante sebbene i numeri siano in leggera crescita; ora, con l'esperienza maturata, si è anche in grado di trattare in modo più efficace i pazienti critici. Nonostante ciò, è fondamentale che si continuino a osservare le misure anti contagio perché il virus Sars-Cov-2 circola ancora e basta un contatto di anche soli 15 minuti con un contagiato per contrarlo. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Massimo Antonelli, direttore del dipartimento Anestesia e Rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma e componente del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid-19.

Negli ultimi giorni, commenta Antonelli, nel numero dei ricoveri in Rianimazione "c'è una leggera crescita ma proporzionale all'aumento dei nuovi casi e comunque non preoccupante. Anche i malati gravi sono in numero minimale. La percentuale rispetto ai positivi è sotto l'unità, mentre nel periodo acuto era del 5%. In Italia nei centri di rianimazione sono ricoverate poco più di 50 persone". Sulla letalità del virus, invece, che sembra essere diminuita, il discorso potrebbe essere diverso: forse, spiega Antonelli, si muore meno "soltanto perché l'età media dei contagiati si è abbassata attorno ai 35 anni, fenomeno legato alle abitudini di vita sociale dei giovani che ha determinato una diffusione rapida del virus".

Anche i giovani, però, possono aggravarsi, continua Antonelli, "specie se soffrono di altre patologie, come il diabete". Attualmente i posti della rete delle terapie intensive sono molti di più, sono passati da 5.300 a 8.000, e "sarebbero sufficienti per sostenere un secondo impatto". Dopo l'esperienza maturata durante la fase critica della pandemia, conclude Antonelli, ora "si è in grado di trattare più precocemente ed efficacemente i pazienti critici, riuscendo spesso a evitare l'intubazione e la ventilazione invasiva".

Sulla questione del ritorno a scuola, al centro di polemiche in questi giorni visto l'aumento di contagi e la comprensibile preoccupazione per i bambini in classe, per Antonelli "se arrivi alla riapertura delle scuole in una situazione di crescita della curva sei meno tranquillo, ma non vuol dire non avere le capacità di controllo. Il ritorno alla didattica non è rinviabile".

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