Aumentano i casi di suicidio in Italia: ogni anno 4000 episodi, uno ogni 10 ore
Ogni anno in Italia assistiamo in media a circa 4mila suicidi. Dati allarmanti, visti anche da differenti angolazioni: nel nostro Paese, ogni 10 ore una persona decide di togliersi la vita, mentre ogni dieci anni, per questo fenomeno, scompare una città di quasi 40mila abitanti. Questa è la tragica fotografia scattata dall'Osservatorio Suicidi della Fondazione Brf – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio.
Un fenomeno grave, che meriterebbe ben altra attenzione, poiché i dati attualmente disponibili non sono correntemente aggiornati. L’ultimo Annuario Statistico dell’Istat pubblicato nel 2021 contiene infatti i dati relativi al 2018, quando si osservarono 3.789 suicidi (6,3 ogni 100 mila abitanti). Impossibile, invece, avere numeri dell'epoca relativi ai tentativi di suicidio. La pandemia e la guerra, secondo gli esperti, hanno infatti inciso negativamente sulla salute mentale della popolazione.
I dati non sono aggiornati
"I dati istituzionali attualmente disponibili – spiega il presidente della Fondazione, lo psichiatra Armando Piccinni – non sono correntemente aggiornati, perché l'ultimo Annuario Statistico dell'Istat pubblicato nel 2021 contiene dei dati relativi al 2018. La Fondazione Brf, proprio per via della mancanza assoluta di dati aggiornati, ha istituito già durante la prima ondata della pandemia un Osservatorio Suicidi, monitorando gli atti suicidari in base a un'attenta analisi delle notizie di cronaca, locali e nazionali".
Nel 2019, l’Istituto Superiore di Sanità sottolineò l’esigenza di creare un organo che monitorasse il fenomeno, annunciando l’attivazione dell’Osservatorio epidemiologico suicidi e sui tentativi di suicidio (Oestes). All’annuncio, però, non è mai stato dato seguito con un atto concreto. Proprio per colmare questa grave mancanza, dal primo gennaio 2021 la Fondazione Brf aprì un Osservatorio Suicidi permanente capace di monitorare, in base ad un’attenta analisi delle notizie di cronaca locali e nazionali, gli atti suicidari tentati e quelli tragicamente conclusi.
"Servono adeguate politiche di prevenzione"
Da gennaio 2023 ad agosto 2023, secondo il report della fondazione Brf, sono 608 suicidi e 541 i tentati suicidi in Italia: un aumento vertiginoso rispetto ai 351 gesti estremi e ai 391 tentativi dello stesso periodo del 2022, sempre tenendo in considerazione le sole notizie di cronaca uscite sui giornali. La fondazione Brf riporta che in Italia, quest'anno, ci sono stati di media 76 gesti estremi e 67 episodi di suicidi ogni mese.
"Parliamo, peraltro, di un dato al ribasso e purtroppo non scientifico, considerando ovviamente che non tutti i tragici eventi sono coperti dai media, specie per quanto riguarda i tentati suicidi, ma in ogni caso drammaticamente indicativo" ha detto Piccinni. "Al di là delle piccole differenze è evidente dai numeri come il fenomeno sia drammaticamente diffuso e tocchi la nostra intera Penisola. Servono – conclude Piccinni – adeguate politiche di prevenzione del suicidio che coinvolgano tutti gli attori in gioco, dagli psicologi agli psichiatri, dagli insegnanti alle famiglie, specie considerando che il suicidio ha un'incidenza particolarmente grave tra i giovani".
La maggior parte degli episodi è nel Nord Italia
L'analisi della fondazione Brf riporta che i mesi di marzo e giugno 2023 hanno visto un picco di atti suicidari con, rispettivamente, 87 e 79 episodi. Il mese più tragico, invece, lo scorso anno fu novembre 2022, quando si registrarono 70 suicidi e 59 tentativi. L'associazione, analizzando le notizie di cronaca nazionale e locale, evidenzia che è il Nord Italia la macro regione che registra i maggiori casi, con 240 episodi. Seguono il Sud, con 230 gesti estremi, e il Centro Italia, con 138. Numeri molto simili anche per i tentati suicidi, che seguono lo stesso trend: nel Nord ci sono stati 206 casi sfiorati, mentre i numeri sono inferiori al Sud e al Centro Italia con, rispettivamente, 177 e 158 casi.
Un monitoraggio fondamentale e indispensabile, a maggior ragione in un periodo storico come questo, di estrema fragilità e che spesso non trova riscontro da parte delle istituzioni. "Al di là dei singoli casi, infatti, gli studi scientifici dimostrano che ogni qual volta siamo vittime di pandemie, crisi economiche, emergenze internazionali e cataclismi assistiamo anche a un incremento dei disturbi di natura mentale che possono portare, nei casi più estremi, a idee di autosoppressione" afferma nella presentazione del report la Fondazione Brf. "Avere un quadro della realtà aggiornato è vitale per elaborare strategie e soluzioni in risposta a questa silenziosa, strisciante e dolorosa epidemia che colpisce ogni giorno il nostro Paese".
La denuncia di Telefono Amico
Negli scorsi giorni, l'organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia aveva portato l'attenzione al fenomeno dei suicidi dei giovanissimi. "Sono più di 3.700 le richieste di aiuto ricevute nei primi sei mesi del 2023: la maggior parte delle segnalazioni arrivano da giovanissimi in età compresa tra i 19 e 35 anni d'età, si tratta del 37% in più rispetto al primo semestre del 2022. Il 29% delle richieste arriva da giovanissimi sotto i 26 anni" è l'allarme lanciato dall'associazione.
Secondo Maurizio Pompili, professore di psichiatria presso l'Università Sapienza di Roma, "l'individuo cade in ginocchio quando più fattori si mettono insieme. In questi casi, egli sperimenta ciò che chiamiamo dolore mentale, fatto di emozioni negative e di un dialogo interiore che pone sempre in risalto lo stato di sofferenza".
Secondo l'esperto, "avere una rete sociale e familiare efficace, avere bambini in casa, coltivare una dimensione spirituale, dedicarsi ad attività ricreative, coltivare hobby, sono tutti fattori in grado di ridurre il rischio suicidio. Anche il fattore sonno rappresenta un elemento fondamentale nella prevenzione".