Aumentano i casi di neonati con sesso incerto
L’Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma ha reso noto un dato relativo a una realtà di cui si parla poco, i bambini che nascono con il sesso incerto. Negli ultimi cinque anni sono addirittura aumentati i casi. Una stima relativa ai pazienti dell’Ospedale vorrebbe i casi aumentati del 50% e sono più di 350 gli interventi chirurgici che sono stati fatti su bambini fino ai 6 anni. La maggiore consapevolezza del problema, anche nei genitori, ha aiutato ad affrontare il problema e a intervenire in maniera efficace. Aldo Morrone, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, ha spiegato a Leggo che “si tratta di piccoli affetti da disturbi della differenziazione sessuale che presentano sin dall'età neonatale, con attribuzione incerta del sesso e difetti dello sviluppo sessuale”.
I neonati con patologie di ambiguità sessuali non hanno gli organi sessuali pienamente sviluppati al momento della nascita ed è per questa ragione che si interviene chirurgicamente per l'attribuzione del sesso. Tuttavia il Comitato Nazionale di Bioetica ha stabilito che l’intervento chirurgico debba essere effettuato al 5 o al 6 anno di vita perché in questo modo il bambino possa in un certo senso esprimere un consenso acquisendo una consapevolezza sessuale. Queste patologie di intersessualità vengono classificate attraverso lo studio cromosomico che spesso aiuta a comprendere il sesso del bambino, ma si attende per vedere come la produzione di ormoni si sviluppi ad alcuni anni dalla nascita e come il bambino risponda agli input educativi verso cui vengono accompagnati dai genitori.