“Attrezzi del ristorante comprati coi soldi della Puglia”: indagato chef stellato Michele Minchillo
Questa mattina, lunedì 2 dicembre, la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro per un ammontare di 400 mila euro tra Bari, Torino, Cremona e Lodi. Nel mirino le attrezzature dello chef foggiano Michele Minchillo.
L'accusa formulata dalla Procura di Bari, scaturita dalle indagini della Guardia di Finanza, è che il cuoco (una stella Michelin nel 2023) abbia fatto acquistare al padre le attrezzature del ristorante Vitium di Crema utilizzando i fondi di Pugliapromozione.
Oltre al denaro, le Fiamme Gialle hanno disposto anche il sequestro di una cucina a gas, frigoriferi, un forno professionale e altre attrezzature da ristorazione, che sarebbero state acquistate addebitando i costi all'agenzia del turismo della Puglia tramite la carta di credito assegnata a Minchillo per ragioni d’ufficio.
Se quel patrimonio sia ancora nelle mani dello chef pugliese, lo verificherà la Guardia di Finanza, dato che il suo ristorante – che aveva ottenuto anche le due forchette di Gambero Rosso – è stato chiuso qualche mese fa. "Invidia tra ristoratori e città poco ricettiva. Ho intercettato commenti fastidiosi e credo che il territorio non sia pronto per un progetto ambizioso e innovativo", aveva spiegato Minchillo a proposito della decisione di abbassare per sempre la serranda di Vitium a Crema.
Il cuoco vive nella città lombarda da cinque anni, dopo essere stato a Dubai e a New York, affinando l'arte culinaria in un bistellato di Williamsburg.
Ora deve rispondere di peculato, falso ideologico, ricettazione, riciclaggio, reimpiego di beni di provenienza illecita e autoriciclaggio. Tra i nomi degli indagati ci sono anche quelli di Laura Minchillo (34 anni, figlia di Matteo e sorella di Michele), di sua madre Sandra Garau (55 anni) e di Vito Mastrorosa, funzionario di PugliaPromozione, oggi in pensione.