Attentato suicida a Kabul: almeno 40 morti e 30 feriti. Tra le vittime anche bambini

Almeno 40 persone hanno perso la vita e 30 sono rimaste ferite in un attentato suicida contro un centro culturale sciita a Kabul, alla sede del Tabian Media Center, all'interno del quale si trovano anche gli uffici dell'agenzia di stampa ‘Sadai Afghan' (Voce afghana) e una scuola islamica. "L’obiettivo degli attacchi era il centro culturale, dove si stava svolgendo una cerimonia per ricordare il 38esimo anniversario dell’invasione sovietica dell’Afghanistan, quando c’è stata l’esplosione”, ha spiegato il portavoce del viceministro degli Interni, Nasrat Rahimi, che ha poi confermato anche il bilancio delle vittime, quasi tutte civili. Rahimi ha riferito inoltre che dopo l'attacco suicida ci sono state altre due esplosioni. Le drammatiche cifre, probabilmente destinate a salire nel corso delle prossime ore, sono confermate anche dai responsabili dell'ospedale Istiqlal della capitale afghana. E stando alle tv locali, tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Inizialmente si era pensato che l’agenzia di stampa fosse il bersaglio dell’attentato. Il Tabian Media Center è una organizzazione culturale gestita da un religioso sciita. I talebani hanno escluso qualsiasi loro responsabilità nell'attentato.

Sei bambini uccisi da una mina

E sono sempre bambini, le sei vittime dell'esplosione di una mina lungo una strada della provincia settentrionale afgana di Balkh. Il governatore del distretto di Dawlat Abad, Mohammad Karim, ha confermato oggi che la mina ha ucciso "sei pastorelli" di età compresa tra gli otto e i dieci anni. Nessuno ha immediatamente rivendicato la responsabilità dell'attacco, ma Karim è convinto che centrino i talebani ed evidenzia che gli insorti hanno piantato la mina per colpire i funzionari e le forze di sicurezza afghane.