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AstraZeneca, Von der Leyen telefona a Draghi: “Non c’è nesso evidente tra vaccino e trombosi”

In un colloquio telefonico tra Mario Draghi e Ursula Von der Leyen, la presidente della Commissione Ue ha spiegato al presidente del Consiglio che non ci sono nessi tra i casi di trombosi che sono stati registrati in Europa e la somministrazione del vaccino di AstraZeneca. L’Ema ha avviato una “ulteriore review accelerata”, ha aggiunto Von der Leyen.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I benefici sono superiori ai rischi, secondo l'Agenzia europea del farmaco, l'Ema, per quanto riguarda il vaccino contro il Covid di AstraZeneca. La polemica non tende a placarsi e la paura di possibili effetti collaterali si diffonde nella popolazione, tanto che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto un colloquio telefonico con la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. Secondo fonti di Palazzo Chigi, dalla conversazione è emerso che non c'è alcuna evidenza – al momento – di nessi causali tra i casi di trombosi che sono stati registrati in questi giorni in tutta Europa e la somministrazione del vaccino dell'azienda britannica.

Durante la telefonata tra Draghi e Von der Leyen, la presidente della Commissione Ue ha annunciato al presidente del Consiglio che l'Ema ha già avviato una "ulteriore review accelerata" sul vaccino di AstraZeneca. Nel frattempo la somministrazione del vaccino è stata sospesa in diversi Paesi europei: Danimarca, Norvegia e Islanda. Mentre Italia e Austria hanno bloccato l'utilizzo di un lotto specifico. L'Aifa ha comunicato di aver deciso lo stop in via precauzionale, ma – anche in questo caso – di non aver riscontrato evidenze sugli eventi avversi di questi giorni.

La polemica non accenna a placarsi e, mentre vengono effettuate tutte le verifiche del caso, AstraZeneca precisa che in ogni lotto che viene inviato ai Paesi europei ci sono 500mila dosi. Oggi è arrivato anche il via libera dell'Ema al vaccino di Johnson & Johnson, il primo che viene somministrato con una dose sola. È il quarto a ricevere l'autorizzazione dell'Agenzia europea del farmaco dopo Pfizer, Moderna e proprio AstraZeneca. Secondo il piano di consegna l'azienda americana dovrebbe far arrivare all'Unione europea 200 milioni di dosi di vaccino nel 2021, di cui 55 milioni nel secondo trimestre dell'anno, anche se nei giorni scorsi alcune indiscrezioni hanno annunciato possibili ritardi.

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