AstraZeneca, cosa dicono i controlli: nessun nesso causale tra eventi avversi e vaccino
Il vaccino sviluppato dalla società farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca è sufficientemente sicuro? È la domanda che da giorni si stanno facendo decine di milioni di cittadini europei dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in particolar modo trombosi profonda, embolia polmonare e coagulazione di sangue. A titolo precauzionale, e in attesa di avere risposte più precise sul tema, Irlanda, Paesi Bassi, Danimarca e Norvegia hanno sospeso del tutto le somministrazioni di vaccini AstraZeneca. Altri paesi, come Austria, Estonia, Lettonia, Lussemburgo, Lituania e Italia, hanno bloccato solo un lotto di un milione di dosi. Nel frattempo altre nazioni, come Francia, Australia e Regno Unito, stanno proseguendo senza sosta la campagna vaccinale e i rispettivi governi hanno incoraggiato i cittadini a non diffidare da nessuno dei farmaci approvati dalle autorità regolatorie.
Il vaccino AstraZeneca causa trombosi o embolie?
Secondo la società farmaceutica AstraZeneca su oltre 17 milioni di dosi di vaccino somministrate in Europa e nel Regno Unito alla data dell'8 marzo si sono verificati 15 casi di trombosi venosa profonda e 22 di embolia polmonare, eventi gravi e dagli esiti potenzialmente letali. Il tasso di incidenza di tali eventi tra le persone vaccinate, tuttavia, secondo AZ è "molto inferiore rispetto a quello che ci si aspetterebbe nella popolazione generale". "Un’attenta revisione di tutti i dati di sicurezza disponibili per oltre 17 milioni di persone vaccinate nell’Unione Europea e nel Regno Unito con il vaccino Covid-19 AstraZeneca – prosegue la nota della società – non ha mostrato alcuna evidenza di un aumento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa profonda (TVP) o trombocitopenia, in qualsiasi fascia di età, sesso, lotto o in un determinato paese". Insomma, questi eventi avversi gravi sarebbero comparsi dopo la somministrazione del vaccino AZ solo per caso.
Il caso italiano e la morte sospetta di Stefano Paternò: eseguita l'autopsia
Tutto normale, quindi? Stando ai dati forniti da AstraZeneca sì, ma la scorsa settimana l'Aifa ha deciso la sospensione di un lotto – dal codice ABV2856 – dopo la segnalazione di alcuni "eventi avversi gravi", in "concomitanza temporale con la somministrazione di dosi del vaccino". Tra questi c'è la morte del sottufficiale della Marina Militare Stefano Paternò, deceduto circa 12 ore dopo la somministrazione della prima dose del vaccino presso l'ospedale militare di Augusta, nel siracusano. Ieri si è svolta l'autopsia sul corpo del 43enne e i risultati saranno noti solo la prossima settimana. Sul decesso dell'uomo indaga per omicidio colposo il sostituto procuratore di Siracusa Gaetano Bono. Al momento gli indagati, per atto dovuto, sono quattro: l'amministratore delegato di AstraZeneca, il medico e l'infermiere Militare e l medico del 118 intervenuto a casa dell'uomo.
Vaccino AstraZeneca: che cosa dice l'Aifa
In attesa del riscontro definitivo dell'autopsia sul corpo di Paternò, e alla luce della sospensione di un altro lotto stabilita ieri dalle regioni Piemonte e Marche, l'Aifa ha voluto rassicurare sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca invitando i cittadini a non cedere all'emotività: "I casi di decesso verificatisi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca hanno un legame solo temporale. Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi. L’allarme legato alla sicurezza del vaccino AstraZeneca non è giustificato", ha dichiarato l'Agenzia Italiana del farmaco, sottolineando che "le attività di farmacovigilanza proseguono sia a livello nazionale che europeo in collaborazione con l'Ema, monitorando con attenzione possibili effetti avversi legati alla vaccinazione". L'Agenzia comunque "rassicura fortemente i cittadini sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca per una ottimale adesione alla campagna vaccinale in corso".