Astrazeneca conferma di aver dato priorità al Regno Unito nei vaccini anti covid
Astrazeneca conferma di aver dato priorità al Regno Unito per la consegna dei vaccini anti covid ma ribadisce che l’unione Europea ne era a conoscenza quando ha firmato il contratto durante la scorsa estate. È quanto emergenza dall'udienza che si è tenuta oggi al tribunale di Bruxelles nell’ambito della causa intentata dall’Ue contro l’azienda anglo svedese per il presunto inadempimento contrattuale nella fornitura di dosi di vaccino. "AstraZeneca ha rispettato pienamente i termini del suo contratto di acquisto anticipato con la Commissione europea" ha spiegato infatti in Aula il consulente legale di AstraZeneca, Hakim Boularbah, aggiungendo che "La Commissione europea era stata informata durante il processo di presentazione dell'offerta originale l'estate scorsa che il Governo del Regno Unito aveva la priorità sulla catena di approvvigionamento nel Regno Unito, contrariamente alle ripetute e errate argomentazioni della Commissione".
AstraZeneca: "Abbiamo fatto del nostro meglio come prevede il contratto"
Tutto ruota attorno al cosiddetto best reasonable effort citato nel contratto e che per i legali dell’azienda farmaceutica chiamava AstraZeneca, che in quel momento stava sviluppando e producendo un nuovo vaccino, “solo a impegnarsi a fare del suo meglio per fornire le dosi". Per la commissione invece nulla di quanto promesso è stato mantenuto il che si è tradotto in innumerevoli ritardi nelle consegne delle fiale che prosegue tuttora. Questo ha provocato un consistente ritardo nella campagna vaccinale di tutti i Paesi membri visto che proprio l’Ue aveva puntato moltissimo sul vaccino realizzato ad Oxford comprandone massicce dosi, più di ogni altro vaccino fino all’arrivo effettivo delle prime fiale.
L'Ue chiede un risarcimento di 10 euro per ogni dose mancata
L'Ue accusa AstraZeneca di averle consegnato nel primo trimestre del 2021 solo 30 milioni di dosi, ovvero il 25% delle quantità promesse nel contratto. Questo perché l'azienda avrebbe permesso forniture privilegiate alla Gran Bretagna e ad altri Paesi pur non riuscendo a fare il massimo sforzo per aumentare la produzione nel suo sito di produzione nei Paesi Bassi. Per l’Ue 50 milioni di dosi sono state dirottate verso Paesi terzi “in flagrante violazione del contratto”. Non solo, secondo il legale che rappresenta l’Ue, Rafael Jeffareli, lo stabilimento olandese aveva continuato a rifornire mercati diversi dall'Ue oltre un mese dopo il contratto mentre l’azienda non avrebbe fatto nulla per mobilitare altri “sei siti di produzione per rispettare il programma stabilito”. Per questo ha chiesto al tribunale che vengano inflitte ad AstraZeneca sanzioni per almeno 10 milioni di euro e dieci euro per ogni dose consegnata in ritardo.
AstraZeneca: "Non abbiamo scopo di lucro sui vaccini covid"
“Proprio come hanno fatto molti altri produttori di vaccini, AstraZeneca ha onorato e continua a onorare gli impegni e, nonostante le difficoltà, è oggi il secondo fornitore di vaccini dell'Ue", ha ribattuto l’avvocato di AstraZeneca, aggiungendo: “I contratti firmati non contengono alcun obbligo di utilizzare quei siti di produzione. Il vaccino AstraZeneca rappresenta attualmente il 90% delle vaccinazioni in India e il 98% delle consegne a Covax. AstraZeneca continuerà il suo lavoro per fornire vaccini al mondo, compresi i 300 milioni di dosi all'Ue, senza scopo di lucro durante il periodo della pandemia".