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Asta da record per le lettere di Giuseppe Verdi e Maria Callas (FOTO)

Bolaffi mette in vendita gli epistolari di Verdi e della Callas: collezionisti e musei pronti a contenderseli a suon di rilanci.
A cura di Redazione
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Queste lettere saranno battute a partire da 150mila euro in un'asta: si tratta del più ampio carteggio firmato da Giuseppe Verdi mai finito in vendita. La vendita organizzata dalla Bolaffi, in programma il 13 maggio a Milano, prevede numerosi lotti di libri rari e autografi. L’appuntamento, carico di suggestioni storiche, è fissato al Grand Hotel et de Milan, l’albergo dove Giuseppe Verdi soggiornò dal 1872 fino alla sua morte. Il prezioso epistolario del compositore, una raccolta di 82 lettere, riporta le conversazioni scambiate tra il grande musicista e il conte Opprandino Arrivabene; scambi d'impressioni con un amico di lunga data da cui emerge un ritratto personale di Verdi, della sua attività di compositore, ma anche le valutazioni politiche sullo scenario dell'epoca.

Il valore delle lettere di Giuseppe Verdi e Maria Callas all'asta

Si appresta a essere conteso – spiega in una nota la Bolaffi – anche il gruppo di lettere autografe inedite di Maria Callas". Si tratta di scritti della "Divina" della lirica destinati alla maestra e amica del soprano Elvira de Hidalgo". L'epistolario si inscrive in un'asta di oltre 700 lotti, per un valore complessivo di partenza di circa 800mila euro, include anche un’ampia scelta di manoscritti e libri antichi: rari incunaboli del Quattrocento, come la quarta edizione italiana illustrata della Commedia di Dante stampata a Venezia nel 1491; la prima edizione completa delle Opere di Galileo Galilei stampata a Bologna nel 1655-56; una corposa selezione di libri di araldica e blasoni dal Cinquecento al Novecento, con stime che vanno dai 100 ai 6 mila euro, tra cui la prima e unica edizione della Nobleza de Andaluzia sull’araldica andalusa del XVI secolo. Tra le tante curiosità anche trattati di magia, gastronomia, letteratura erotica, giochi di società e calligrafia. "È già stato rivolto – spiega la Bolaffi in una nota – un appello alle istituzioni italiane, invece, per il manoscritto autografo L’Avarchide, del letterato toscano Luigi Alamanni, vissuto tra il 1495 e il 1556. Rappresenta una preziosa testimonianza della cultura rinascimentale e andrà all’incanto da 120 mila euro".

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