Assolto dopo aver ucciso il padre, Alex Pompa torna a sorridere: “Ora iniziamo a vivere”
Quando ha ascoltato la prima sezione della corte di assise del Tribunale di Torino che lo assolveva dall'accusa di omicidio volontario del padre, Alex Pompa non riusciva a sorridere, il suo volto era rimasto inespressivo. Alle domande dei giornalisti rispondeva a monosillabi, limitandosi a ringraziare tutti e a confermare con lo sguardo che la tensione del processo non lo aveva ancora abbandonato.
È passata una settimana dall'assoluzione e lo sguardo di Alex è cambiato. Sorride, adesso. È insieme a sua madre e suo fratello, a casa, e cerca di recuperare con una convalescenza insieme alle persone che ama di più. "Ci ha difesi da papà. È solo grazie a lui che siamo vivi", diceva suo fratello Loris a caldo ai microfoni dei giornalisti presenti all'assoluzione.
Il 30 aprile 2020 Giuseppe Pompa è stato ucciso a Collegno da suo figlio Alex, dopo anni di soprusi e violenze. "Erano anni, anni che dovevamo subire tutte tutto – ha raccontato la madre Maria Cotoia commentando gli audio terribili fatti ascoltare al processo nella Maxi Aula 2 del Tribunale di Torino – forse adesso potremo ricominciare a vivere".
Adesso è sempre il fratello Loris a raccontare: "Stiamo cercando di iniziare a vivere – spiega a Fanpage.it – e fare tutte quelle cose normali che per noi normali non lo sono mai state per l’inferno che abbiamo vissuto. Abbiamo sempre e solo chiesto una vita normale. Teniamo tantissimo a ringraziare la corte e ringraziamo la gente che ci è stata vicino".
È il momento delle lunghe passeggiate, dei giri in centro, di preparare il Natale in casa, di provare a guardare a un futuro nuovo, migliore. "Il segreto è cercare di essere sempre positivi – ci dice Loris Pompa – Su questo nostra madre ha fatto un grandissimo lavoro".