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Pierluigi Rotta e Matteo Demenego uccisi a Trieste

Assolto dopo aver ucciso agenti in Questura a Trieste, pm chiede nuova perizia: “Meran non è folle”

Alla nuova udienza in Corte d’Assise d’Appello, il pm che sostiene ora l’accusa ha chiesto una nuova perizia per Alejandro Augusto Stephan Meran, l’uomo imputato per aver ucciso i due agenti di polizia Matteo Demenego e Pierluigi Rotta nella Questura di Trieste.
A cura di Antonio Palma
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"A mio avviso Meran non è un folle: più che altro è un soggetto prepotente e arrogante che sfrutta la sua struttura fisica per violare leggi e coartare le persone” così il pubblico ministero di Trieste Carlo Maria Zampi ha chiesto oggi una nuova perizia psichiatrica per Alejandro Augusto Stephan Meran, l’uomo imputato per aver ucciso i due agenti di polizia Matteo Demenego e Pierluigi Rotta dopo essere entrato armato nella Questura di Trieste il 4 ottobre 2019.

La Corte d'Assise di Trieste lo scorso mese di maggio aveva assolto l’imputato per “vizio totale di mente” dopo che una perizia psichiatrica aveva stabilito che l’uomo era totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti. Per Alejandro Augusto Stephan Meran era arrivata così l’assoluzione con obbligo di detenzione in una residenza sanitaria assistita per 30 anni.

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Una sentenza che ora la procura contesta nel secondo grado di giudizio dopo aver fatto ricorso in Appello. Intervenuto questa mattina all'udienza in Corte d'Assise d'Appello, il pm che sostiene ora l’accusa ha chiesto una nuova perizia sull’imputato ma affidata a nuovi esperti estranee all'ambiente psichiatrico triestino per evitare presunti condizionamenti.

Per l’accusa infatti serve "Una nuova perizia accurata, affidata a un collegio di almeno tre persone, estranee all'ambiente psichiatrico triestino e a certi condizionamenti e prevenzioni ideologiche". "Non c'è da discutere se Meran è l'autore o no" della sparatoria "ma se deve o no essere punito”. Si deve decidere se" le precedenti perizie "sono esaustive o se sia necessario e indefettibile assegnare un nuovo incarico" ha spiegato il pm Zampi.

Gli attimi della sparatoriaa Trieste
Gli attimi della sparatoriaa Trieste

“La realtà è che Meran non doveva e poteva circolare liberamente in una città pacifica e tranquilla come Trieste. Doveva essere escluso dal vivere civile. È stata una morte annunciata" ha sostenuto il pm che poi, rivolto ai giudici ha concluso: "Avete in mano non solo il futuro di questo individuo ma anche le aspettative di giustizia di un'intera città. Penso che voi possiate e dobbiate rinnovare una perizia superficiale priva di adeguate verifiche fattuali, che ha concluso per una totale incapacità pur in presenza di elementi oggettivi che propendevano per il contrario. Dovete dare giustizia a questo popolo operoso, senza appiattirvi su facili vie di fuga garantite da una perizia superficiale e contraddittoria".

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