Assolto dall’accusa di non aver diviso con gli amici 2 milioni del Gratta e Vinci: “Faremo appello”
È notizia di pochi giorni fa quella dell'assoluzione dell'uomo accusato dagli amici di non aver diviso una vincita da 2 milioni di euro al Gratta e Vinci. Il fatto è avvenuto nel Veronese nel 2021 e ha portato a una lunga battaglia legale.
L'uomo accusato di aver sottratto il denaro, il piastrellista brasiliano di nome Ricardo T., 43 anni, in Italia da 6 anni con la moglie e con la figlia, è stato "assolto dal reato di appropriazione indebita perché il fatto non sussiste" e ha sempre respinto tutte le accuse.
Mentre i suoi due amici continuano a sostenere di aver comprato il biglietto vincente insieme all'artigiano e che non intendono fermarsi wui. In un'intervista a ‘Pomeriggio Cinque' uno degli amici del 43enne, Christian.
"Una sera dopo il lavoro ci siamo trovati in un bar a Garda e Ricardo ha chiesto a me e Giovanni se volessimo acquistare insieme a lui dei biglietti del Gratta e Vinci", ha raccontato l'uomo.
"In un primo momento siamo stati un po' titubanti, però alla fine abbiamo deciso di condividere la giocata, così gli abbiamo dato 50 euro a testa. Si trattava di sei biglietti da 20 euro per un totale di 120 euro, ma i conti non tornavano perché Ricardo aveva messo solo 20 euro", ha voluto precisare.
Christian ha poi ricordato gli attimi in cui ha realizzato di essere in possesso del biglietto vincente: "Giovanni e Ricardo erano insieme e mi hanno telefonato per dirmi che avevamo vinto. Quando sono arrivato c'era il biglietto grattato da 2 milioni di euro".
L'uomo ha continuato a ricostruire la vicenda spiegando di aver addirittura pensato, in accordo con Giovanni, di dividere la vincita in tre parti uguali ma di lasciare 100mila euro in più a Ricardo, "per riconoscere che l'idea era stata sua".
L'amico del 43enne ha poi concluso il racconto della sua versione promettendo che farà ricorso contro l'assoluzione: "Sicuramente farò appello al tribunale, spero sempre nella giustizia".