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News su migranti e sbarchi in Italia

Assegnato un porto alla Geo Barents: i 439 migranti salvati possono finalmente sbarcare ad Augusta

Dopo più di una settimana bloccata in mare e diversi rifiuti di sbarco da parte dell’Italia e di Malta, la nave di Medici senza frontiere può attraccare al porto di Augusta, in Sicilia. Possono finalmente sbarcare le oltre quattrocento persone a bordo.
A cura di Giacomo Andreoli
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Dopo 9 giorni in mezzo al mare senza un porto sicuro e diversi attacchi di panico a bordo, la Geo Barents di Medici senza Frontiere, con 439 migranti a bordo, di cui 117 minori, può finalmente sbarcare in Italia. Alla nave, che aveva già trovato riparo dal maltempo in mare davanti alle coste della Sicilia, sarà assegnato il porto di Augusta, nel Siracusano.

I migranti sono stati soccorsi in sei diverse operazioni nel Mediterraneo, a largo della Libia, tra il 19 e il 21 gennaio scorsi. Tra i naufraghi più giovani ce n'è addirittura uno di due mesi di vita. Finisce così l'incubo di queste persone, le cui condizioni psicologiche, come sottolineato nei giorni scorsi dai volontari dell'ong, erano decisamente precarie.

Geo Barents, per i migranti è la fine di un incubo

«Di notte qui fa freddo- aveva spiegato ieri il team di Medici senza frontiere- la situazione a bordo della nave diventa sempre più complicata. Chiediamo al governo italiano l'assegnazione di un porto sicuro».

«Il team medico – aveva aggiunto Riccardo Gatti, responsabile delle operazioni di soccorso della nave – sta cercando di fornire le prime cure e di mantenere i casi clinici stabili, ma la situazione è veramente difficile. Quello che stiamo vivendo a bordo è la difficoltà crescente a livello psicologico, ci sono casi limite».

Da qui, visti i continui rifiuti di Italia e Marta, il duro affondo dell'ong contro i due governi. «Adesso non stiamo ricevendo più nessuna risposta – aveva detto Gatti – Ci chiediamo: da dove proviene questa mancanza di cura e sostegno nei confronti di persone bisognose? Non riusciamo a capire perché continuiamo a ricevere ripetuti silenzi dalle autorità italiane dopo aver ricevuto i dinieghi delle autorità maltesi». Secondo Medici Senza Frontiere , infatti, «le convenzioni e le leggi del mare parlano chiaro, i Paesi costieri hanno il dovere di prestare assistenza a qualsiasi persona si trovi in pericolo in mare, compreso garantire lo sbarco delle persone soccorse in un luogo sicuro. Malta ha ripetutamente mancato di adempiere a questo obbligo».

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