“Assassini”, imbrattata la chiesa della Trinità a Potenza, dove fu trovata morta Elisa Claps
“Assassini”, con una linea ondulata continua. La scritta, con vernice spray nera, è stata lasciata nella notte tra sabato e domenica 3 dicembre, su un muro della chiesa della Santissima Trinità a Potenza, quella in cui furono rinvenuti i resti di Elisa Claps, la studentessa 16enne uccisa da Danilo Restivo e il cui corpo è rimasto occultato nel sottotetto dell'edificio per 17 lunghi anni. La struttura è stata riaperta un mese fa alle funzioni religiosa non senza polemiche.
I residenti se ne sono accorti in mattinata. Pare nei paraggi sia presente una telecamera, utile alle forze dell’ordine a individuare l’autore o gli autori.
La notizia è circolata sui social e diversi sono stati i commenti da parte dei potentini: "Chiesa del 1100 imbrattata. Questo è il risultato della campagna di odio alimentata negli ultimi tempi. Si trova sempre qualche mente debole che non riesce a distinguere, quello che è un manufatto storico della città da quelle che sono le vicende giudiziarie. Le telecamere individueranno certamente il soggetto ma i colpevoli sono tanti. Sanzione da 10 a 40mila euro, auguri", scrive Pietro De Angelis che pubblica anche uno scatto della fatto su Facebook.
La famiglia Claps si è sempre opposta alla riapertura della chiesa al culto, preferendo una funzione sociale e luogo di memoria di Elisa. La questione è poi esplosa il 5 novembre scorso, durante la prima messa domenicale celebrata dall'arcivescovo Salvatore Ligorio, quando in concomitanza si è tenuto un presidio di Libera con la partecipazione di circa 1500 potentini.