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Ascoli, barista caccia cliente omosessuale: “Sono nazista, non voglio gay nel mio locale”

Raniero Bertoni, un uomo di 54 anni di Ascoli Piceno, tre giorni fa sarebbe stato minacciato e inseguito da un barista. “Mi ha detto: ‘Sono nazista, i gay non devono entrare in questo locale’. Poi ha alzato il braccio per colpirmi. Per fortuna sono riuscito a scappare”.
A cura di Davide Falcioni
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E' quasi l'una di notte del 4 gennaio quando Raniero Bertoni, un 54enne di Ascoli Piceno, attraversa Piazza Cantalamessa – alle porte del centro storico della "Città delle Cento Torri" – ed entra nel bar delle Caldaie per bere un calice di vino. L'uomo ha intenzione di trattenersi solo il tempo della consumazione senza tirare per le lunghe visto che in quel momento nel locale non ci sono suoi amici o conoscenti, ma solo altri avventori con i quali scambia comunque qualche saluto. In quel bar Raniero ci era già andato altre volte, malgrado non fosse di certo il suo preferito in città: tra i frequentatori del locale, infatti, era capitato che personaggi dell'estrema destra non gli avessero risparmiato battute omofobe, apprendendo del suo orientamento sessuale. 

Quando la notte del 4 gennaio il 54enne va a pagare il conto dopo aver consumato il suo calice di vino avrebbe però dovuto vedersela con una reazione particolarmente violenta da parte del barista. "Mi ha detto: ‘Sono nazista, i gay non devono entrare in questo locale. Anzi, se vuoi denunciarmi ti do il modo di farlo'". Il titolare del bar però non si sarebbe limitato a insultare Raniero: avrebbe oltrepassato il bancone, gli si sarebbe avvicinato minacciosamente e avrebbe alzato il braccio, come per sferrargli un colpo. "Mi sono spaventato, sono uscito dal locale e sono scappato in piazza, dove ho subito chiamato la polizia", racconta il 54enne, bibliotecario comunale, a Fanpage.it. "Credevo che mi avrebbe inseguito e picchiato, invece per fortuna il barista si è fermato alla porta. C'erano altre persone nel bar, non so se qualcuno è intervenuto per bloccarlo ed evitare conseguenze gravi per me. So solo che all'arrivo della volante gli agenti mi hanno invitato a non recarmi in quel locale, per non rischiare guai".

Raniero racconta che c'era stato già un precedente: un episodio a cui all'epoca non aveva dato particolare importanza, anche se col senno di poi avrebbe rappresentato un messaggio chiaro. "Il 13 ottobre si è tenuto il ‘coming out day' ed io, che mi trovavo nel Bar delle Caldaie, avevo dichiarato di essere gay. Un cliente mi aveva avvicinato e detto ‘qui gli omosessuali non possono entrare‘. Io ero uscito infastidito, avevo segnalato l'episodio alla polizia e scritto un messaggio su Facebook ai gestori del locale, segnalando che mi ero sentito offeso da quella frase. Non avevo ricevuto risposta, ma ugualmente avevo deciso di non rinunciare a frequentare quel bar, proprio per non darla vinta agli omofobi e agli intolleranti". Il 4 gennaio, però, sarebbe stato persino il barista a minacciarlo. Ora spetterà alla polizia fare piena luce su quanto accaduto dopo la denuncia presentata dal 54enne.

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