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Attesi temporali in Italia per il ciclone d’Islanda: le previsioni meteo del Colonnello Guidi

L’area di bassa pressione conosciuta come “ciclone d’Islanda” ha iniziato a far sentire i propri effetti sull’Italia. Dopo il maltempo dei giorni scorsi, nelle prossime ore è attesa una nuova perturbazione che interesserà il nostro Paese. Il tenente colonnello dell’Aeronautica Guido Guidi rassicura: “Giovedì e venerdì ancora precipitazioni e temporali ma tutto nella norma”.
Intervista a Guido Guidi
Tenente colonnello dell'Aeronautica Militare
A cura di Eleonora Panseri
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Guido Guidi
Guido Guidi

Il ciclone o depressione d'Islanda ha iniziato a far sentire i propri effetti sull'Italia. Dopo il maltempo dei giorni scorsi, è attesa una nuova perturbazione che interesserà il nostro Paese e giovedì 26 e venerdì 27 porterà temporali e forti venti. Sarà proprio l'area di bassa pressione che si trova nei pressi dell'isola nordica a generare la nuova fase di maltempo che dovrebbe concludersi nel week end.

Come ha spiegato a Fanpage.it il tenente colonnello dell'Aeronautica Militare Guido Guidi, "il ciclone d'Islanda non riguarda direttamente l'Italia ma è di fatto il motore delle perturbazioni che poi si attivano in Atlantico e si dirigono, quando la circolazione atmosferica lo consente, come in questa fase, anche verso l'Europa centrale e meridionale. Questa area di bassa pressione è, insieme all'anticiclone delle Azzorre, una delle due strutture bariche che governano di fatto la circolazione atmosferica sull'Europa. È presente quasi sempre, per questo la si definisce "semipermanente", e il fatto che si sia attivata e tutt'altro che una novità".

Tenente colonnello, cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni?

Tra domani e dopodomani, giovedì 26 e venerdì 27 ottobre, avremo ancora il passaggio di una perturbazione, come quelle dei giorni scorsi, e di nuovo saranno esposte le Regioni che guardano a Occidente: l'area tirrenica, la Liguria e le Alpi orientali. Ma non ci sono segnali di fenomeni che possano definirsi eccezionali nell'accezione statistica del termine e che vadano oltre a quello che normalmente può accadere. Anche se questo non esclude che possano esserci temporali, anche importanti.

Possiamo dire però che la parte più acuta di questa fase, almeno nel medio-breve periodo, l'abbiamo già avuta. Gli eventi di precipitazione che sono arrivati nelle ultime 36-48 ore tra la Liguria, la Toscana e il Friuli-Venezia Giulia e le Regioni centrali, appartenevano a una prima perturbazione che solitamente apre la strada e ha maggiore intensità.

Dopodiché avremo una rimonta della pressione atmosferica. Quindi, le probabilità di eventi o eventi intensi scenderanno in modo significativo, salvo poi tornare a far peggiorare  nuovamente la situazione nella prossima settimana, quando dovrebbe entrare un'altra perturbazione più importante.

Quindi, quella attuale è una situazione di assoluta normalità per il periodo?

Sì, la novità è che ora la circolazione atmosferica sull'area Europea occidentale e meridionale ha assunto caratteristiche tipicamente autunnali, dopo lunghe settimane di dominio dell'alta pressione. Con una depressione che si trova al Nord della Gran Bretagna e che manda a più riprese diverse perturbazioni. Alcune arrivano bene nel Mediterraneo e sono all'origine anche di eventi intensi, come quelli che abbiamo avuto negli ultimi giorni, altre che invece ci sfiorano soltanto.

Questo è il tempo del periodo, sia come frequenza degli eventi, sia come intensità degli stessi. Non bisogna dimenticare che se si facesse una statistica degli eventi intensi o definiti alluvionali, significativi, l'autunno vince a mani basse, perché questo è il momento in cui entrano perturbazioni di questo tipo. E ci sono ragioni climatiche: le perturbazioni portano aria fredda sull'Europa meridionale e trovano un ambiente ancora caldo, carico di energia che viene rilasciato dal mare nella sua fase di raffreddamento.

Nei prossimi giorni quali saranno invece le temperature?

Il comune denominatore di tutto questo è che non farà freddo, perché l'aria che arriverà proviene da latitudini simili alle nostre, e ci sarà semplicemente un'alternanza di fasi più fresche e più calde. Saranno tutte abbastanza brevi, della durata di un giorno o due, indotte dal passaggio delle perturbazioni e nient'altro.

Diciamo che avremo temperature più fredde al Nord, che è più esposto al passaggio delle perturbazioni, e più calde al Sud perché toccato dai venti meridionali che accompagnano queste perturbazioni.  Sarà tutto nella media autunnale, sia come frequenza di occorrenza di questi eventi che come intensità.

Dando uno sguardo al modello che consente di osservare l'evoluzione della circolazione atmosferica nel lungo periodo, mentre c'è un segnale di temperature che continueranno a essere leggermente più alte rispetto a quelle attese per il periodo, non ci sono segnali importanti in riferimento alla piovosità. Nel recente passato abbiamo avuto periodi prolungati di siccità che hanno in parte alterato la percezione del fatto che in autunno piove, ma il fatto che in questa stagione si apra la porta delle perturbazioni atlantiche e che sul Mediterraneo centrale torni a piovere è l'assoluta normalità.

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