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Arriva il vuoto a rendere: come funziona il meccanismo per riutilizzare bottiglie e lattine

Arriva il meccanismo del vuoto a rendere, un sistema che permette di riutilizzare bottiglie e lattine di massimo 1,5 litri fino a dieci volte. Il consumatore riceverà al momento della restituzione del contenitore una piccola cauzione che viene pagata al commerciante al momento dell’acquisto. L’obiettivo della sperimentazione di un anno è quello di limitare l’impatto di questi prodotti sul ciclo dei rifiuti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Torna in Italia, dopo 30 anni, il vuoto a rendere: una pratica che ha l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori al recupero dei materiali. Con la fase sperimentale di un anno che partirà dal 10 ottobre, sarà possibile recuperare le lattine e le bottiglie d’acqua e di birra – sia in vetro che in plastica – di una capacità tra i 0,20 e gli 1,5 litri. Con questo meccanismo, utilizzato già negli anni ’80 ma solamente per il vetro, si potrà ricevere al momento della restituzione del contenitore una piccola cauzione che viene pagata al commerciante al momento dell’acquisto. Gli esercenti che aderiranno all’iniziativa saranno riconoscibili grazie a un simbolo che si troverà all’ingresso dei bar, dei ristoranti e degli altri negozi di consumo.

Cos’è il vuoto a rendere

Il meccanismo del vuoto a rendere viene solitamente utilizzato per contenitori di vetro e plastica. La locuzione vuoto a rendere viene usata per indicare che un contenitore viene reso al fornitore dopo essere stato svuotato. L’obiettivo è quello di riciclare il contenitore stesso, potendolo riutilizzare più volte. Di solito, il meccanismo prevede che chi acquista questo prodotto paga una cauzione che gli viene poi restituita nel momento in cui riconsegna il contenitore. Si tratta di un sistema già utilizzato in Germania e in alcuni paesi europei, soprattutto quelli del nord come Danimarca e Norvegia.

Come funzionerà il vuoto a rendere

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – avvenuta il 25 settembre – è stato varato il regolamento che mette in atto il ‘Collegato ambientale’ approvato nel 2015: l’obiettivo è quello di evitare l’utilizzo di imballaggi monouso introducendo le bottiglie riciclabili. Si spera, quindi, di poter convincere il consumatore a restituire il prodotto vuoto e limitare il suo impatto sullo scarto dei rifiuti.

La cauzione sarà proporzionata ai contenitori: si parte da un minimo di 0,05 centesimi per quelli da 200 ml, per arrivare a 0,3 euro per le bottiglie da un litro e mezzo. Questo meccanismo non comporterà “in nessun caso un aumento del prezzo di acquisto per il consumatore”, secondo quanto previsto dalla sperimentazione.

Il contenitore che rientrerà nel meccanismo del vuoto a rendere potrà essere riutilizzato fino a dieci volte prima di diventare un rifiuto. Il fine di questa iniziativa – per una durata sperimentale di dodici mesi – è quello di “prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio e di favorire il riutilizzo degli imballaggi usati”. Il sistema del vuoto a rendere su cauzione riguarderà gli “imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo”. Al termine della fase sperimentale verrà valutato “se confermare e se estendere il sistema del vuoto a rendere ad altri tipi di prodotto nonché ad altre tipologie di consumo”.

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