Arresto Messina Denaro, Totò Schillaci: “Ero appena arrivato in clinica, è stato un manicomio”
"Ero lì che stavo aspettando in clinica intorno alle 8.15, quando ho visto entrare tutti i poliziotti incappucciati". Così Salvatore Schillaci, ex calciatore della Juventus e della Nazionale Italiana, racconta a Fanpage.it i concitati momenti davanti a La Maddalena, a margine dell'arresto del boss Mattia Messina Denaro.
Il 58enne palermitano sarebbe dovuto entrare a fare le proprie terapie, ma proprio in quel momento le forze dell'ordine si accingevano a mettere fine alla latitanza del ricercato n.1 in Italia. "Io stavo per entrare al bar, stavo fumando una sigaretta ed è allora che ci hanno bloccati tutti, era un manicomio!" dice Schillaci.
Dentro quella stessa struttura sanitaria, Matteo Messina Denaro si era recato “per sottoporsi a terapie”. Aveva già fatto il tampone e aspettava gli altri esami prima di sottoporsi alla chemio, dopo essere stato operato nel 2021 per alcune metastasi al fegato. Al capomafia era stato peraltro diagnosticato un cancro al colon ed era stato operato nell'ospedale Abele Ajello di Marsala.
Dunque il boss si recava periodicamente alla clinica palermitana da almeno un anno. Ma i problemi di salute di Messina Denaro erano diversi: già nel 1994 in Spagna, a Barcellona, si sarebbe sottoposto, presso una nota clinica oftalmica, a un intervento chirurgico alla retina. Poi avrebbe accusato – sempre secondo risultanze investigative di alcuni anni fa – una insufficienza renale cronica, per la quale avrebbe dovuto ricorrere a dialisi. Infine, nell'ultimo periodo, il tumore e le cure a Palermo.