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Arrestato per droga tenta la carta Coronavirus, finge malore e tossisce: “Sono stato a Codogno”

Messinscena di un 45enne che, pur di evitare l’arresto, ha finto di stare male sostenendo che nei giorni scorsi era stato nella zona rossa. Scattato il protocollo sanitario, è successivamente emerso che l’uomo stava bene ed era sì stato nei comuni a rischio Coronavirus, ma oltre due settimane fa. E così per lui sono scattate le manette.
A cura di Giorgio Scura
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TREVIGLIO (BERGAMO) – "Sono stato a Codogno" e via colpi di tosse e simulazioni di malori. Il tutto per evitare il carcere. Succede anche questo nel periodo Coronavirus che ha sconvolto la vita degli italiani, soprattutto al nord. Siamo a Treviglio (provincia di Bergamo), qui ieri i carabinieri hanno arrestato un italiano di 45 anni residente a Casirate d'Adda per possesso di sostanza stupefacente, poco roba in realtà, stiamo parlando di 12 grammi di marijuana e alcuni grammi di hashish. Fin qui niente di strano, un normale arresto per spaccio. Ma quando l'uomo è stato portato in caserma dai militari per il fotosegnalamento di rito, ecco che è cominciato lo show. Colpi di tosse, finti malori, e un reiterato "frame": "Sono stato a Codogno, sono stato a Codogno". Come dire: "ho il Coronavirus", sottotesto: non portatemi in carcere.

A questo punto, non potendo i carabinieri sapere se l'uomo stesse mentendo o se effettivamente stesse male in seguito a un eventuale contagio nell'area di Codogno, che dista meno di 50 km, hanno dovuto far partire il protocollo standard per questi casi. Così in caserma a Treviglio è dovuta arrivare in tutta fretta un'ambulanza con il personale medico che ha prelevato il 45enne e l'ha portato all'ospedale di Treviglio. Qui però l'uomo è stato messo alle strette e, oltre ad ammettere che non stesse male, ha dovuto anche dire che a Codogno c'era sì stato, ma oltre due settimane fa, quando l'emergenza non era ancora scoppiata.

Il personale sanitario ha così affidato nuovamente l'uomo ai carabinieri che hanno così concluso l'arresto.

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